Il freddo sta per arrivare a Milano, ma accendere le proprie stufe e i propri camini potrebbe causare una multa salatissima.
A Milano l’estate sembra ormai un lontano ricordo, scatta quindi il conto alla rovescia per la tanto attesa accensione di termosifoni, camini e stufe. Per quanto riguarda i termosifoni si potranno accendere a partire dal 15 ottobre 2024 fino al 15 aprile 2024, per un massimo di 14 ore al giorno.
La tematica più complessa riguarda invece le stufe e i camini, la Regione Lombardi ha imposto infatti delle normative molto rigide in materia. Dettate sia dalle normative tecniche che dal Piano Regionale degli Interventi per la Qualità dell’Aria, con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti e migliorare la qualità dell’aria nelle città lombarde.
I milanesi dovranno dunque prestare molta attenzione alla classificazione ambientale del proprio impianto a biomassa legnosa, il rischio infatti è di non poter accendere i cammini e le stufe.
Con l’approssimarsi del 15 ottobre 2024 in molti a Milano non vedono l’ora di far entrare un po’ di calore nelle proprie case, sopratutto in vista del freddo che potrebbe presto arrivare in città.
Tuttavia, non per tutti questa sarà una data lieta: a Milano e in tutta la Lombardia molti impianti di riscaldamento a biomassa legnosa rischiano di diventare fuorilegge. Entreranno infatti in vigore nuove normative riguardanti l’installazione e l’utilizzo degli impianti alimentati da biomassa, come legna o pellet.
Fino al prossimo 15 ottobre erano infatti previste delle deroghe per impianti non a norma nel caso fossero gli unici presenti nell’abitazione. È stato dunque dato il tempo ai cittadini di organizzarsi per l’inverno 21024-2025. I nuovi impianti dovranno essere installati da personale qualificato secondo quanto disposto dal D.M. 37/2008 e dal D.Lgs. 28/2011, con la necessaria qualifica FER (Fonti di Energia Rinnovabile).
Anche l’istallazione deve seguire precise istruzioni, oltre a rispettare le normative UNI e CEI applicabili. Per gli impianti di potenza inferiore ai 35 kW, è obbligatorio attenersi alla norma UNI 10683, mentre quelli di potenza superiore devono conformarsi alle disposizioni della parte seconda dell’Allegato IX al D.Lgs. 152/2006.
Pur essendo ancora valide alcune deroghe è necessario mettersi in regola quanto prima. L’installatore dei nuovi impianti dovrà poi redigere la dichiarazione di conformità e compila il libretto di impianto. I documenti dovranno poi essere registrati presso il CURIT (Catasto Unico Regionale Impianti Termici) e trasmessi alle autorità competenti.
I nuovi impianti alimentati a biomassa dovranno poi seguire i requisiti previsti dal Piano Regionale per la Qualità dell’Aria.