Pagati dall’intelligence russa per mappare Milano, indagati due cittadini italiani: ma come mai questo interesse verso il capoluogo lombardo?
Roma e Milano nel mirino dei Russi, l’obiettivo era quello di ricevere una mappa delle zone di entrambe le due città non coperte da telecamere di video sorveglianza.
Per riuscirci sono stati coinvolti due cittadini italiani residenti a Milano, attualmente sotto indagine. I due avrebbero cercato di convincere le cooperative di taxi di Milano a installare delle dash cam sulle auto, come parte di un business plan.
All’insaputa dei tassisti con le dash cam avrebbero potuto ottenere le immagini richieste dall’intelligence russa, come svelato da un’azione congiunta dei ROS dei carabinieri di Milano e della Sezione Criptovalute del Comando carabinieri Antifalsificazione Monetaria di Roma.
Con le telecamere installate sui taxi della città sarebbero riusciti a riprendere alcune vie e quartieri di Milano, definite dagli inquirenti le zone grigie, perché non coperte da telecamere di videosorveglianza.
Come riportato da Fanpage.it, i due indagati sarebbero stati contati dall’intelligence russa via Telegram. In cambio delle riprese delle cosiddette zone grigie di Milano avrebbero ricevuto un pagamento in criptovalute. Attualmente non è stato ancora reso noto il valore del compenso.
Anche le zone grigie di Milano restano un’incognita, gli inquirenti hanno deciso di non divulgare questa informazione per motivi di sicurezza. Come riportato da Fanpage.it l’obiettivo dei russi è quello di essere pronti in vista di una possibile necessità futura. Conoscere la struttura urbana delle città di nazioni potenzialmente coinvolte in un probabile conflitto è una strategia molto comune, viene infatti utilizzata dagli 007 di molte altri Paesi.
Le immagini raccolte con i droni delle vie di Milano attualmente non servono a molto, ma se in futuro il conflitto che attualmente vede come protagonista la Russia potrebbe coinvolgere anche altre nazioni, queste immagini potrebbero rivelarsi utili.
Milano, al pari di Roma, è un punto nevralgico per l’Italia, è dunque chiaro l’interesse dei servizi segreti russi presto queste due città.
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Secondo gli inquirenti, i due indagati avrebbero collaborato con l’intelligence del Cremlino dai primi mesi del 2023. Nel comunicato