La trasformazione si è concretizzata negli ultimi anni, rendendolo uno dei luoghi più suggestivi della città. Da visitare assolutamente
Tra le zone più fotografate di Milano negli ultimi anni ce n’è una che sta destando la curiosità di molti. Stiamo parlando di un quartiere famosissimo di Milano, che nel corso dei decenni ha subito una vera e propria metamorfosi. Un’area che ha attraversato molte vite, ora raccontate in un museo a cielo aperto.
Sui muri infatti da qualche tempo è appara praticamente tutta la storia della città e dei suoi abitanti, soprattutto della classe operaia e proletaria che ha vissuto qui fino a poco tempo fa. Il senso di comunità che si è venuto a formare durante la ‘rivoluzione industriale’ è ancora tangibile nella vita di tutti i giorni.
Perché visitare il quartiere Ortica? Resterete estasiati dai coloratissimi murales
Passeggiando per le viuzze del quartiere Ortica di Milano si capisce subito di essere in un luogo speciale, periferico rispetto alla città. Sopravvivono palazzetti e piccole attività ma soprattutto uno spirito inconfondibile che lo rende un posto unico. Qui le ere si sono stratificate: dall’agricoltura medievale all’arrivo della ferrovia passando per le industrie che vi hanno prolificato.
È una zona che non nasconde ma mostra tutto ciò che è stata, nessuna fase della sua metamorfosi è stata cancellata. Oggi è una delle aree più affascinanti da visitare se ci si trova a Milano o nei dintorni. Oltre che per la storia che trasuda da ogni mattone, anche per i disegni del progetto Or.Me. (Ortica memoria) di OrticaNoodles.
Grazie all’instancabile partecipazione degli abitanti si è riusciti a dare una ‘rinfrescata’ ai muri dei palazzi con dei murales stupendi. 17 delle 20 opere totali che il collettivo ha intenzione di creare sono già visibili, disseminate un po’ ovunque celebrano i simboli e gli eroi del secolo scorso come Walter Tobagi, Ornella Vanoni, Giorgio Gaber, Nanni Svampa – alcuni protagonisti de Il muro della legalità e de La musica popolare.
Poi c’è Human – Il muro delle migrazioni dove i volti dei migranti di oggi si mischiano a quelli degli italiani che hanno cercato fortuna dall’altra parte dell’oceano. Troviamo inoltre Il muro della cooperazione, il muro dedicato al movimento dei lavoratori, a quello sportivo e a quello antifascista. Non solo, perché si possono ammirare anche il murale degli Alpini, quello delle arti e quello dell’emancipazione femminile.