Caffè decaffeinato: attenzione alle (gravi) controindicazioni e quanta caffeina contiene (veramente)

Il caffè decaffeinato è davvero senza caffeina? Secondo alcuni studi la befana potrebbe avere delle controindicazioni per chi la assume.

Il caffè, si sa, è una delle bevande più amate al mondo. Consumata ogni giorno da almeno il 58% della popolazione italiana, rimane la più diffusa al mondo. Espresso, lungo, corto, con latte o senza, ormai esiste una tipologia di caffè per tutti i gusti. Una delle varianti più consumata è quella decaffeinata, ma è vero che non contiene caffeina?

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Il caffè decaffeinato fa male? – (milanocityrumors.it)

Il caffè decaffeinato non è completamente privo di caffeina. La causa è una sola: l’estrazione. Ormai le moderne tecnologie permettono di estrarre la caffeina dai chicchi di caffè con un procedimento che riduce al minimo l’utilizzo di sostanze chimiche. Oggi, infatti, viene usata l’anidride carbonica, che riesce ad eliminare la caffeina, pur mantenendola per una percentuale bassa.

È così che il caffè decaffeinato riesce a mantenere le stesse caratteristiche di quello “normale”, come ad esempio l’aroma, il sapore e il gusto. Caratteristiche che, tra l’altro, rendono il caffè una delle bevande più amate ed apprezzate al mondo. Ma bere il caffè decaffeinato fa male alla salute?

Caffè decaffeinato, la verità sulla bevanda più diffusa al mondo

Il caffè decaffeinato non è particolarmente dannoso, a patto che non si superino le dosi giornaliere consigliate. Secondo l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), la dose giornaliera di caffè è pari a 4 o 5 tazzine al massimo, per un adulto in buona salute. Sebbene la versione decaffeinata contenga meno quantità di caffeina, le dosi consigliate rimangono le stesse. Ma non è tutto!

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Il caffè decaffeinato contiene caffeina? – (milanocityrumors.it)

Il caffè decaffeinato non ha particolari controindicazioni, ma rimane sconsigliato per chi non può bene nemmeno la versione “normale”. In particolare, bere caffè decaffeinato non è indicato ha chi ha problemi cardiovascolari o di digestione, come gastriti o simili. Il caffè decaffeinato è da evitare anche per chi soffre di reflusso o è intollerante alla caffeina che, come già spiegato, rimane nella miscela anche se in minima parte.

Forse non tutti sanno che il primo a sperimentare il caffè decaffeinato è stato Ludwing Roselius. Il futuro fondatore della Hag, uno dei brand di caffè più famosi al mondo, aveva brevettato un metodo per estrarre la caffeina dai chicchi di caffè già nel lontano ‘900. Nel corso del tempo le tecniche si sono fatte sempre più precise ed efficaci, fino ad arrivare a quella odierna che prevede, come già accennato, l’utilizzo dell’anidride carbonica.

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