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Allarme cibi radioattivi anche in Italia: i 10 alimenti che finiscono sempre sulle nostre tavole

Stilata una nuova classifica che lancia l’allarme sui cibi radioattivi: l’Italia non è esclusa. Ecco l’elenco completo e i consigli da seguire. 

La top 10 dei cibi più radioattivi non ha nulla a che fare con il gusto e quindi il palato delle persone. In realtà, infatti, si tratta di una classifica di alimenti più complessa e preoccupante rispetto ad una scelta di un prodotto piuttosto che di un altro.

Cibi radioattivi, anche in Italia ci sono: i consigli da seguire per non sbagliare (milano.cityrumors.it)

Gli esperti parlano degli alimenti che spesso e volentieri si mettono a tavola. Alcuni di essi potrebbero essere molto pericolosi per la salute. Anche in Italia è bene infatti fare grande attenzione.

Quali sono gli alimenti più radioattivi in Italia: come riconoscerli

Che si tratti di sostanze chimiche o di pesticidi, infatti, in Italia gli alimenti non fanno alcuna eccezione, anzi. Questo significa che alcuni cibi potrebbero essere intossicati e quindi ricadere sulla salute di tutti. Un approfondimento della BBC ha stilato i 10 elementi più contaminati. Ciò si rifà ad un altro documento, stilato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che analizza i prodotti potenzialmente più pericolosi per l’organismo proprio a causa delle loro radiazioni.

Cibo sano e attenzione massima a cosa mettere sulla tavola, esistono cibo radioattivi (milano.cityrumors.it)

Secondo quanto riportato dalla BBC, infatti, le persone sarebbero esposte all’ingestione di radionuclidi mediante il consumo di cibo e l’ingerimento di acqua. Molti dei cibi elencati vengono consumati quasi tutti i giorni in Italia e quindi sono presenti spesso e volentieri sulle tavole.

Nella top 3 figurano le noci brasiliane (12.000 pCi per chilogrammo), seguite da fagioli di Lima (4.600 pCi per Kg) e dalle banane (3.500 pCi per Kg). Sulla stessa lunghezza d’onda ci sono le patate (3.400 pCi) e le carote (3.400 pCi). Non mancano però di certo la carne rossa (3.000 pCi), avocado (2.500), birra (390), acqua (170) e il burro di arachidi (120).

Al di là dei cibi elencati è comunque importante che i consumatori acquistino prodotti di origine controllata, nel rispetto delle norme dell’Unione Europea. Tutto questo significa evitare di portare a tavola del cibo radioattivo. L’Oms ha comunque lanciato l’allarme in seguito ad uno studio sui radionuclidi, ribadendo al contempo di acquistare prodotti di origine controllata.

Quest’ultima scelta è l’unica difesa per evitare di mangiare cibo radioattivo. Fra gli elementi radioattivi risultano esserci infatti banane, fagioli, patate e addirittura l’acqua: questo non significa che bisogna eliminarli, ma soltanto verificare che siano controllati.