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Alfabeto della Vita Digitale: B come Bitcoin

Quasi chiunque di noi ultimamente avrà sentito parlare di bitcoin, ma come funzionano in profondità, come si adoperano e cosa sono ?

Una regola che differenzia Bitcoin da bitcoin, è che nel primo caso si parla della struttura, nel secondo della vera propria moneta virtuale. Nati nel 2009 grazie a Satoshi Nakamoto (pseudonimo dell’inventore), i bitcoin si sono diffusi poco alla volta sino a suscitare un forte interesse speculativo. Sul lato finanziario attraverso il cambio in borsa, sul lato non completamente lecito con scambi attraverso darknet o deepweb, e sul fronte web con diverse realtà che utilizziamo spesso come Ebay, Amazon od altri.

 

Come viene veicolata la moneta virtuale bitcoin?

Attraverso una struttura, una rete denominata blockchain, che fondamentalmente è un registro aperto e distribuito che può memorizzare le transazioni tra due parti in modo sicuro, verificabile e permanente. Racchiude in sè sostanzialmente 4 concetti base :

  1. decentralizzazione
  2. trasparenza
  3. sicurezza
  4. immutabilità

Alla fine è un database strutturato in blocchi in cui ognuno contiene più transazioni, tutti questi blocchi sono collegati tra di loro. Ogni blocco della catena funge anche da archivio di tutte le transazioni per cui ad ogni pagamento, in ogni nodo, viene controllato tutto e non è possibile modificarlo se non con il consenso di tutti i nodi della rete, da qui il concetto di immutabilità della transazione. Il tutto è crittografato, per cui sicuro ed il sistema è decentralizzato per cui la politica non potrà essere uno a tanti ma la decisione è collettiva :

C’è da dire che questa valuta, essendo in un sistema distribuito, non può essere soggetta a indotte fluttuazioni di valore da parte dei governi centrali, che al contrario, tendono attraverso la propria moneta sovrana a far salire o scendere, grazie alla propria banca centrale, il valore intrinseco che la moneta possiede.
Giusto per fare qualche esempio, il Dollaro, la Sterlina, lo Yen e così via, possono, alzando o abbassando i tassi d’interesse sul denaro, regolare la propria stabilità interna, cosa che per esempio non si può fare con l’Euro in quanto moneta non sovrana.Ma torniamo a questa criptomoneta dunque, perché si alza il suo valore ? Semplicemente perché tutti vogliono questa moneta e dunque sale la richiesta e di conseguenza il prezzo ma, più si andrà avanti e meno bitcoin ci saranno a disposizione (in quanto prodotti in numero finito) per cui, diventando sempre più difficile ottenere bitcoin, il suo valore salirà ancora di più. Si, perché i bitcoin non si potranno produrre per sempre ma solo fino alla cifra di 21 milioni di unità (20.999.999,9769), dunque stimando la fine produzione per il 2140.

Nel frattempo sono nati floridi mondi intorno a questa moneta virtuale che si occupano di svariate categorie che riguardano la costruzione della criptomoneta e la loro vera e propria spendibilità. Sono nati bancomat di bitcoin, è possibile pagare con bitcoin tipo circuito pos ed è possibile “minare” ovvero produrre bitcoin.

Ma come si fa a costruire una valuta come il bitcoin ?

In Cina e in Russia in particolare, ma molte aziende in tutto il mondo, si sono messe a produrre bitcoin (minare) con lo scopo di estendere la struttura di validazione traendone vantaggio perché, ad ogni pezzo di rete che si costruisce (blocco della blockchain), si ottengono in cambio bitcoin recapitati direttamente nel proprio Wallet.

E quando si pensa ad una enorme produzione di bitcoin si deve pensare ad aziende colme di scaffali di computer “elaborati” (di solito stipati in capannoni) che fanno di continuo conti in parallelo per ottenere risultati al massimo della velocità, che, in profondità, servono per completare la struttura blockchain.
Spesso si è addirittura parlato, ed è accaduto, di aziende che hanno preso fuoco per il surriscaldamento dei computer (perchè vanno al 100%, dunque scaldano), infatti il costo per raffreddare i pc durante la produzione rientrerebbe nel budget da spendere per la produzione. E la corrente? Costa. Ed infatti tenere accesi un sacco di computer al massimo delle loro prestazioni costa molto. Se si considera anche il costo della corrente necessaria ai condizionatori ecco qua che i conti per poter minare devono essere accuratissimi altrimenti si produrrebbero si bitcoin ma ci si rimetterebbe dati i costi esorbitanti di produzione.

Per questo, chi si mise a minare anni fa, anche in casa, quando il valore era basso e quando di bitcoin ce ne erano 21 milioni liberi, era decisamente avvantaggiato. La rete era piccola ed i conti matematici erano bassi, ora invece con milioni di bitcoin circolanti, anche solo costruirne uno diventa molto oneroso in termini di calcolo. In sostanza ci vuole più tempo per produrre un bitcoin rispetto a prima perchè le macchine devono fare un sacco di conti più di prima, devono dunque stare più accese e consumamo di più, dunque converrebbe anche oggi ? Vero è che se le stime parlano di possibili valori futuri che si aggireranno anche sui 90.000 euro a bitcoin nel 2021, però, chi lo sà ?