Stangata forfettari: si passa al regime ordinario per un banale problema di date, come evitare

Se non si sta attenti o addosso al proprio commercialista se sbadato, arriva una pericolosa stangata per i forfettari.

Un bravo professionista sa benissimo quali errori non compiere, ma una piccola negligenza e mancanza per distrazione, può davvero rivoluzionare l’assetto fiscale di un regime forfettario, e la conseguenze sono preoccupanti per chi non ha grossi guadagni. Ma non solo chi guadagna poco, ecco la stangata che temono tutti i forfettari.

sfondo donna dalla commercialista e lampadina allarme accesa
Stangata forfettari: si passa al regime ordinario per un banale problema di date, come evitare- CityrumorsMilano.it

Nel 2025 c’è una normativa ben definita a gestire il regime forfettario, ed essa prevede che il limite annuo di ricavi/compensi per poter mantenere il regime agevolato sia di 85 mila euro lordi. Ma se si va oltre, il contribuente perde il trattamento fiscale in questione a partire dall’anno successivo.

Da qui, conseguirà l’applicazione delle regole ordinarie per quanto concerne IVA, IRPEF e una gestione della contabilità più complessa. Ma è importante notare anche le soglie scaglione per scaglione, perché queste a volte sfuggono ai contribuenti.

Se si va oltre gli 85 mila euro, ma si è sotto i 100 mila euro, il regime ordinario scatta sì dall’anno successivo, e no, non c’è tassazione retroattiva nell’anno in corso. Ma la vera domanda è se sia sempre così? Ecco l’analisi caso per caso.

Arriva la stangata per i forfettari, come evitare errori pericolosi

È fondamentale analizzare caso per caso, perché la stangata forfettari non è uno scherzo, rientra in una condizione preoccupante. Si finisce per sganciare un sacco di soldi, ed è tutta colpa di un piccolo errore. Ecco l’analisi delle altre situazioni e come è bene comportarsi.

uomo dal commercialista
Arriva la stangata per i forfettari, come evitare errori pericolosi- CityrumorsMilano.it

Se si va oltre i 100 mila euro, la perdita del regime è immediata e si applicano l’IVA e la tassazione ordinaria già da quell’anno sulle operazioni che hanno causato lo sforamento.

In ogni caso è bene sapere che il limite di 85 mila euro è cumulativo, quindi si calcola accorpando in una somma tutti i ricavi e compensi, senza distinguere le attività, pure se ci sono entrate estere. Si considerano nel conteggio pure incassi di note di credito e fatture pro-forma incassate.

Cosa bisogna fare? Verificare il fatturato progressivo entro fine ottobre per valutare la propria situazione, ed eventualmente decidere di differire fatture o rifiutare incarichi. Per cui è bene controllare sempre. In questo caso, la sanzione attiva è del 30% e questa insieme alla tassazione retroattiva prevista, non si applicano subito se si supera di poco il limite.

Ma comunque se si resta sotti i 100 mila euro, si passa al regime ordinario solo dall’anno successivo. Sforare la soglia di 1 euro oltre gli 85 mila euro però, significa perdere il diritto al regime per la normativa. In sostnza, bisogna sempre avere sotto controllo la situazione.

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