Al via i saldi invernali. Le promozioni sono arrivate anche a Milano. La situazione è critica per i commercianti: il cambiamento in numeri.
L’anno nuovo coincide con l’inizio delle promozioni sugli acquisti. I commercianti a Milano si sono adeguati, dal 5 gennaio infatti sono partiti i saldi e durano per 60 giorni. Significa che sarà possibile fare acquisti scontati – in primis per vestiti e accessori, ma non solo – fino al prossimo 4 marzo. Periodo in cui molti si confronteranno con le proprie necessità e cercheranno di colmare le lacune che si portano dietro dalla scorsa stagione.
Il cambio di guardaroba non è mai facile: le statistiche, però, confermano la voglia di mettersi in gioco degli italiani e rispetto a Milano, secondo le graduatorie di Ipsos, 4 persone su 10 hanno già programmato i propri acquisti. Anche se, in termini di affluenza ai negozi, si registra il 46% in meno rispetto allo scorso anno. La gente compra meno, ma meglio: vuol dire che sa già cosa prendere. In tempi di congiuntura economica si selezionano anche gli acquisti extra.
Saldi invernali, le regole a Milano: come cambiano i prezzi
Le statistiche, infatti, confermano la tendenza a programmare le proprie spese: 270 euro il budget medio, dal quale non si scappa. Il 38% degli acquirenti, però, gioca ulteriormente al ribasso: 150 euro di massima a disposizione per ogni tipo di acquisto. Queste premesse fanno sì che ci siano più richieste in un settore e meno in un altro. Nel 2024 prevale l’abbigliamento sugli accessori, infatti il 58% dei consumatori si concentrerà su scarpe, maglioni e felpe. Mentre il 38% andrà su gonne e pantaloni.
Meno interessanti i capi spalla e capi campione che stuzzicano la curiosità solo per il 21% dei consumatori. Intanto la Regione Lombardia ha diramato, attraverso i propri canali ufficiali, la guida per gli esercenti ricordando l’obbligo di mostrare correttamente i prezzi accanto a ogni tipo di merce senza lucrare sulle cifre. In altre parole non dev’esserci troppo divario fra il prezzo proposto inizialmente e il saldo. Altrimenti il rischio è quello di “mascherare” un eccessivo plusvalore – generando un extra profitto – dietro una politica ribassata. La corsa ai negozi è cominciata, anche se nel 2024 i consumi vanno più piano.