A volte può esserci la volontà o il desiderio di estinguere anticipatamente un prestito, ecco cosa accade quando si decide di farlo.
È capitato certamente a tutti di vivere un momento di difficoltà sul piano economico o di non avere la possibilità di fare un investimento che si reputa piuttosto ingente, ma che è comunque necessario. In questi casi la soluzione migliore può essere quella di richiedere un prestito, valutando quali siano le condizioni migliori tra quelle proposte dalla propria banca o dalle diverse finanziarie che nascono proprio con questo scopo.
Questo consente così di avere sul proprio conto corrente il denaro di cui si ha bisogno (spesso si punta su una cifra superiore per essere più tranquilli) e di valutare quale sia l’arco di tempo che si preferisce per poterlo restituire. Anche in questo casi è consigliabile preferire un numero di anni maggiore per avere una rata e un tasso di interesse più basso.
Estinguere prima della scadenza un prestito è possibile?
Un prestito solitamente viene richiesto non solo quando si ha una necessità impellente di soldi, ma anche quando si ha bisogno di sentirsi più tranquilli prima di sostenere una spesa che può essere più alta del solito. In alcuni casi, però, si riesce a rientrare dall’investimento fatto prima del tempo e si può avere l’esigenza di estinguere il debito, in modo tale da non avere più rate da gestire.
Questo è possibile con la maggior parte delle banche e delle finanziarie a cui è possibile rivolgersi. Il timore di molti è però quello di dover sostenere una spesa superiore a causa degli interessi, proprio per questo è bene chiarire ogni dubbio a riguardo.
Fortunatamente ci sono notizie positive per i consumatori che si trovano in questa situazione o che stanno pensando di farlo, come confermato dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 263 del 22 dicembre 2022.
Il diritto alla riduzione dei costi, come precisato dai giudici, si riferisce non solo alle voci soggette a maturazione nel tempo (costi cosiddetti recurring), ma anche alle voci di costo relative alle attività finalizzate alla concessione del prestito, integralmente esaurite prima della eventuale estinzione anticipata. Nella prima categoria rientrano i costi assicurativi e gli interessi, nella seconda e spese istruttorie e le commissioni per l’attività di intermediazione.
È possibile anche per il mutuo?
È certamente più facile che si arrivi a richiedere l’estinzione anticipata di un prestito rispetto a quella del mutuo, soprattutto per l’evidente differenza nei costi, ma non si può escludere anche che questo possa accadere per il finanziamento legato alla casa.
Nella magior parte dei casi questo può avvenire per ridurre (in caso di restituzione parziale) o azzerare (in caso di restituzione completa) l’importo degli interessi dovuti sul capitale preso a mutuo. Ogni rata che si deve pagare, infatti, prevede il pagamento di una quota capitale e di una quota interessi. Saldare il debito prima della fine prevista permette inevitabilmente di azzerare gli interessi che sono richiesti dalla banca.
Non è previsto, secondo quanto stabilito dall’ art. 120-ter del Testo Unico Bancario, il pagamento di una penale per la procedura. Questo vale per i mutui stipulati per l’acquisto della prima casa a partire da febbraio 2007 e per l’acquisto o la ristrutturazione di unità immobiliari adibite ad abitazione o allo svolgimento della propria attività economica o professionale da parte di persone fisiche a partire dal 2007.
Nel caso di mutui stipulati prima di febbraio e di aprile 2007, sono invece previste delle penali, la cui entità dipende dal tipo di accordo stipulato. È bene quindi parlarne con la propria filiale per chiarire ogni dubbio.