Milano, una città per tutti. Anche per i felini. I gatti sono la nuova risorsa per il business: apre il primo resort dedicato a loro.
Garfield ha segnato l’infanzia di moltissime persone: un gatto che mangia lasagne sembra essere la soluzione a ogni tipo di problema. Questa è l’immagine su cui i nuovi uomini d’affari stanno cercando di lavorare. La realtà, spesso, supera la fantasia. Specialmente se ci sono buone intenzioni.
Il mercato del pet è in continua espansione: la crisi ha colpito molti settori, tranne quello animale. I consumatori sembrano risparmiare su tutto, tranne sulla tutela dei propri amici a quattro zampe. Quindi non bastano più cibi selezionati e utensili particolarmente confortevoli, serve un posto dove cani e gatti possano sentirsi amati. A Milano, infatti, si è già parlato di spa per cani, ma mancava il tassello ulteriore per gatti.
Milano, un hotel per gatti a Ozzero: la nuova frontiera del turismo
Non c’è soltanto il salone di bellezza, i felini – sulle orme di Garfield – possono avere addirittura un resort. Apre, infatti, il prossimo 3 dicembre – a Ozzero, nel Milanese – il primo Resort interamente dedicato ai gatti. Un vero e proprio albergo a 5 stelle: tutti i comfort sono a disposizione, dal cibo alle stanze.
Una sorta di gattile, ma con ogni tipo di agio. Il lusso (e la sicurezza) all’ennesima potenza. Anche i costi sono adeguati: si va dalle 25 euro in su, a seconda della permanenza. Gratis, invece, se il padrone deve andare in ospedale o effettuare controlli medici. I gatti non saranno soltanto assistiti, ma gli verrà fatto anche un check-up completo: veterinari e staff completamente qualificato e a disposizione, una vera e propria scoperta per quei padroni che magari hanno bisogno di lasciare il proprio gatto in buone mani, ma non sanno come fare.
Il relais si chiamerà Casale Dolci Cosi nella speranza di trovare sempre più amici a quattro zampe da ospitare. Non come Garfield, ma quasi. L’importante è continuare a promuovere l’inclusione, con qualsiasi mezzo e per qualsiasi essere. Ozzero fa da apripista per quella che sarà la cultura (alberghiera e non solo) del domani.