Milano, attenti al lusso. Il capoluogo lombardo – in barba alla crisi – si conferma sede di ricchezza e signorilità: parola di Forbes.
Milano, ricchezza senza ostentazione. Sono finiti i tempi della Milano da bere, ora il capoluogo lombardo è tutto lavoro e organizzazione. In superficie: ai livelli più alti, però, c’è ancora la bella vita. Non senza sacrificio, ma esiste un microcosmo – quasi un manipolo di eletti – che sa ancora cosa vuol dire la parola successo.
Chiunque gode dei propri traguardi, ma in questo caso le soddisfazioni personali fanno rima con i bisogni degli altri. Quando a trionfare è un industriale, si storce sempre leggermente il naso, perchè nell’uso comune – all’interno della concezione generale – vale ancora l’equazione ricco = despota.
Milano, trionfa il lusso
Non è più così: esistono gli squali dell’alta finanza. Coloro che sono disposti a tutto per emergere, ma questa è una questione caratteriale e competitiva. Al posto degli squali, attualmente ci sono gli eserciti finanziari che rispecchiano il credo di un marchio e in senso più ampio brand.
La differenza è sottile: potrebbero sembrare la stessa cosa, ma il marchio rappresenta l’imprinting iniziale. Il credo aziendale. Diventa brand nel momento in cui a quel credo si appellano in tanti. Dolce e Gabbana è brand nel momento in cui anche se fossimo in Cina saprebbero l’ultimo modello di pantaloni firmati D&G.
La ricchezza è donna
Una merce talmente bella e unica da essere conosciuta in tutto il mondo. Di questo si occupa Forbes che stila il profilo delle 6 donne milanesi più ricche d’Italia e del mondo. La graduatoria, naturalmente, è una sottocategoria di una statistica più generale che vuole analizzare i possedimenti delle 19 donne più ricche d’Italia e del mondo.
Tornando a Milano, i nomi sono Miuccia Prada (con 5,1 miliardi di euro), Nicoletta Zampillo – vedova del fondatore di Luxottica – che guadagna 3,6 miliardi di euro. Subito dopo troviamo Susan Carol Holland con 2,9 miliardi di euro, per poi lasciare spazio a Marina Caprotti e Alessandra Garavoglia. Entrambe guadagnano 2,8 miliardi.
Ultima, ma non per importanza, Marina Berlusconi che si ferma a 1,7 miliardi. Cifre da capogiro che, secondo Forbes, determinano l’evoluzione della nuova classe dirigente. Vecchi brand, nuovi equilibri, altri nomi, stessi soldi e medesima ambizione. L’Italia del potere (economico) passa anche e soprattutto dalle donne.