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L’importanza della planimetria catastale: cos’è e come richiederla

Diventa sempre più frequente che si possa aver necessità di disporre di una planimetria catastale. Durante la stipula del mutuo, per avviare i lavori di ristrutturazione di un immobile, per pianificare la manutenzione straordinaria. Sono molti però i casi in cui non si dispone facilmente di tutti gli atti catastali, dell’accatastamento o, peggio ancora, quelli in cui ci risulteranno disponibili solo gli atti del permesso a costruire con la cartografia del progetto esecutivo. Ma questo è qualcosa di completamente diverso rispetto agli atti ufficiali depositati in catasto.

Non è inusuale, infatti, che pur nella convinzione di avere tutto in ordine a casa, una volta acquisita la planimetria depositata in catasto, ci ritroviamo nella condizione di verificare che, in fondo, non è tutto in ordine. Di fronte a situazioni simili, le strade da perseguire sono spesso poche e tutte fondate sulla necessità di affidarsi ad un tecnico abilitato per verificare le eventuali difformità e apportare i dovuti correttivi.

Planimetria catastale, perché è importante e come richiederla

La planimetria catastale è l’elemento che più di tutti ci consente, quantomeno a prima vista, di capire se un immobile è interessato da qualche difformità urbanistica oppure no. Talvolta potrebbe addirittura capitare che, una volta richiesta la planimetria, ci si accorga che di fatto la visura planimetrica non risulta agli atti dell’Agenzia del Territorio. È proprio questo il caso in cui la situazione si complica.

Le possibilità sono due. O la planimetria catastale è disponibile ma non risulta digitalizzata (caso ormai raro) o quella planimetria non è mai stata depositata. Quest’ultima ipotesi è quella tipica degli immobili la cui costruzione risale nel tempo. In questo caso la prima cosa da fare è sicuramente affidarsi ad un tecnico per risolvere la questione. Si dovrà procedere, inevitabilmente, a riportare in Catasto la planimetria dell’immobile, planimetria corrispondente allo stato di fatto dell’unità immobiliare al momento del primo accatastamento.

È chiaro ed evidente che, ove mai ci fossero state nel frattempo variazioni, si dovrà procedere anche all’aggiornamento planimetrico e, ovviamente, alla redazione di tutti gli atti in sanatoria necessari a “bonificare” la situazione dell’immobile e ad allineare quanto risultante in catasto allo stato di fatto.

Queste operazioni, per quanto sembrino complesse, di fatto sono più semplici di quanto potrebbe sembrare (a condizione che non insistano vincoli sull’immobile) ma sono comunque operazioni fondamentali soprattutto nei casi in cui si voglia procedere alla ristrutturazione dell’immobile usufruendo dei tanti bonus governativi o, ancora, alla richiesta di un mutuo. Uno dei primi aspetti che il perito, normalmente nominato dalla banca, verifica è infatti la regolarità catastale dell’immobile e la corrispondenza tra lo stato di fatto e le planimetrie depositate in catasto.