Assegno Unico per mamme lavoratrici: arriva a 1042 euro, novità clamorosa dal Governo

Grandi novità per l’Assegno Unico destinato alle mamme lavoratrici che potranno ottenere un ottimo beneficio fino a 1042 euro. 

Il beneficio che è stato determinato dal governo sembra aumentare notevolmente il netto mensile per il genitore che può così beneficiare di un supporto ulteriore dal punto di vista economico. Si tratta di una svolta, soprattutto se si pensa a tutti benefici connessi che sono comunque riconosciuti.

Assegno Unico mamme lavoratrici
Quanto spetta di Assegno Unico alle mamme lavoratrici (milano.cityrumors.it)

Quello che non tutti sanno è che questo può arrivare a ben 1042 euro direttamente in busta paga, quindi una cifra notevole per chi ha una famiglia e può in questo modo supportare le spese e i costi, connessi in particolare ai figli.

Assegno Unico in busta paga: fino a 1042 euro in più sul netto

La Legge di Bilancio ha predisposto diversi aiuti per le mamme, il primo è proprio quello che viene definito “Bonus mamme” relativo all’esonero contributivo. Questo vuol dire pagare meno tasse e quindi avere un netto maggiore che arriva a un massimo di 3 mila euro annui. Per l’anno in corso spetta anche alle mamme con due figli, quindi condizione abbastanza comune, sia per il privato che per il pubblico, quindi c’è un’ottima estensione. L’agevolazione può essere però applicata solo a coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato.

Assegno Unico mamme 1042 euro
Grandi novità per l’Assegno Unico (milano.cityrumors.it)

A beneficiare del sussidio sono quasi 700 mila madri che lavorano, di cui 6.4 milioni di nuclei familiari dove c’è l’Assegno unico. Quindi si tratta del riconoscimento di una duplice condizione vantaggiosa. Da un lato quello per la nascita e la crescita del figlio, dall’altro lo sgravio contributivo. A questo si unisce anche quello per le nascite, che viene riconosciuto però solo in alcune regioni.

Le due misure principali, pur agendo in maniera differente, portano ad un beneficio comune. Di fatto gestire i figli economicamente sarà molto più facile. Ad avere un maggior beneficio dal primo bonus, quindi quello legato ai contributi sono le mamme che hanno un reddito più alto e questo perché il calcolo viene fatto in percentuale. Quini un esonero su un reddito maggiore è sicuramente più elevato.

Una lavoratrice con una retribuzione di 1900 euro, con aliquota al 5.84%, vuol dire che il bonus sarà di 110.96 euro mensili, considerando poi l’Assegno unico di 400 euro per un nucleo familiare di 3 componenti, si traduce in un totale di 510.96 euro, una cifra veramente di tutto rispetto. Se si considera invece una lavoratrice con un reddito lordo di 2692 euro, con aliquota al 9.19%, l’esonero è di 247.39 euro, con un reddito annuo di 35 mila euro, tre figli e un componente disabile (come un genitore in casa), con un immobile di proprietà e un patrimonio di 10 mila euro si arriva, considerando i due bonus, a 1042.20 euro in busta paga. 

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