Assegno INPS per NASPI: bloccato il pagamento per questo motivo legato all’IBAN

Cosa può succedere alla Naspi in caso di blocco dovuto all’IBAN. Occorre prestar attenzione a un particolare importante.

La Naspi è di certo la prestazione più importante a sostegno del reddito dei lavoratori dipendenti che perdono l’occupazione per cause indipendenti dalla loro volontà. Si tratta dunque di un’indennità che interessa migliaia di famiglie, erogata su richiesta per via telematica dell’interessato all’Inps.

Iban errori nella comunicazione
Naspi, quali informazioni fornire all’Inps – milano.cityrumors.it

La prestazione è rivolta ai dipendenti con contratti di lavoro subordinato che hanno perso involontariamente il lavoro (con l’eccezione del personale del pubblico impiego), agi apprendisti, ai soci lavoratori di cooperative, ai lavoratori del settore artistico con contratti di lavoro subordinato, ai lavoratori a tempo determinato delle amministrazioni pubbliche. La Naspi è prevista anche in caso di dimissioni per giusta causa.

Blocco del pagamento, quando succede

I requisiti per ottenere la Naspi oltre alla perdita involontaria dal lavoro o alle dimissioni per giusta causa, sono di natura contributiva. Occorrono cioè almeno 13 settimane contributive per la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. In caso di più lavori part time è possibile ottenere comunque la Naspi, purché si presenti all’Inps la comunicazione di reddito presunto per l’anno.

causa blocco erogazione
Indennità di disoccupazione, procedura per la domanda – milano.cityrumors.it

Questo non deve essere superiore agli 8.145 euro, in caso non si superi il limite previsto la Naspi subisce un taglio pari all’80 per cento del reddito presunto. Se invece il reddito presunto supero questo limite la Naspi non è erogata. La richiesta dell’indennità deve essere effettuata entro 68 giorni dalla perdita del lavoro.

Entro 15 giorni dalla presentazione della domanda il lavoratore deve presentarsi al Centro dell’Impiego per la firma del patto di servizio personalizzato per la partecipazione a progetti di reinserimento nel mondo del lavoro. Nell’eventualità non si rispetti quest’obbligo si rischia la sospensione del pagamento dell’indennità.

Se la domanda di indennità è stata presentata entro 8 giorni dalla perdita del lavoro, la Naspi decorre dall’ottavo giorno dopo la disoccupazione. Se presentata successivamente agli otto giorni indicati, l’indennità decorre dal giorno stesso di presentazione. Una volta accetta la domanda l’Inps versa l’assegno mensilmente.

Il versamento del bonifico avviene solo sull’IBAN del conto corrente o del libretto postale intestato o cointestato a chi richiede l’indennità. Per esempio non si può indicare il conto del marito, se la domanda di Naspi è presentata dalla moglie. Se si presenta un conto corrente non intestato, l’Inps non può procedere al versamento della Naspi. Anche in caso di IBAN errato l’indennità viene bloccata.

Quindi anche  caso di errori nelle comunicazioni effettuate al momento della domanda, si deve procedere alla rettifica dell’IBAN per correggere. Si deve usare a tal fine il servizio “Naspi-com: invio comunicazioni”, al quale si accede sul sito Inps mediante credenziali Spid, Cie e Cns. Stessa procedura se, durante la fruizione dell’indennità, si cambia IBAN per evitare ogni stop all’erogazione.

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