Brutta stangata per tante famiglie: nel 2026 l’Assegno d’Inclusione subirà una modifica importantissima, verrà dimezzato. Il Governo Meloni sembra irremovibile su questo aspetto.
Il 2026 non inizierà nel migliore dei modi per tutti. Di sicuro non per coloro che percepiscono l’Assegno d’Inclusione e che, di sicuro, si sarebbero aspettati cambiamenti ben diversi. Il Governo di Giorgia Meloni ha dovuto apportare qualche taglio che riguarderà non solo alcuni bonus ma anche l’ADI.

Ricordiamo che l’Assegno d’Inclusione è una “creatura” partorita proprio dall’attuale Esecutivo. Il premier, appena salita in carica, come da promessa fatta al suo elettorato ha cancellato il Reddito di Cittadinanza. Tuttavia non era possibile lasciare senza aiuti milioni di famiglie vulnerabili. Pertanto al posto del vecchio RDC sono stati introdotti il Supporto Formazione e Lavoro e l’Assegno d’Inclusione.
Il Supporto Formazione e lavoro si rivolge a persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni senza disabilità tali da comprometterne la capacità lavorativa. Al contrario l’Assegno d’Inclusione va a coprire quei nuclei familiari al cui interno ci sono persone che non possono lavorare o, comunque, difficilmente ricollocabili: minorenni, soggetti che hanno già compiuto 60 anni o disabili con invalidità pari o superiore al 67%. Dal prossimo anno questo sussidio verrà dimezzato. Ma non c’è solo da disperare: arriverà anche una buona notizia.
Assegno d’Inclusione: la novità spiazza tutti
Per i percettori dell’Assegno d’Inclusione arriva una cattiva notizia: il sussidio, dal prossimo anno, verrà dimezzato. Tuttavia c’è anche una notizia buona e che farà gioire moltissime famiglie. Vediamo, nei dettagli, che cosa cambierà con l’arrivo del nuovo anno.

Tutto non si poteva fare con le risorse a disposizione e, dunque, come si suol dire, il Governo Meloni si è dovuto arrangiare. Partiamo dalla buona notizia: dal 2026, con ogni probabilità, il mese d’interruzione dell’Assegno d’Inclusione verrà abolito. Infatti, al momento, le famiglie che ricevono questo aiuto possono beneficiarne per un massimo di 18 mesi e poi, per presentare una nuova domanda, devono attendere almeno un mese.
Dal 2026, invece, questo mese di sosta non ci sarà più. Almeno questa è l’intenzione del Governo messa nero su bianco nel testo della Manovra di Bilancio. Se questo cambiamento verrà approvato, quindi, trascorsi i 18 mesi, i beneficiari potranno subito presentare nuova domanda all’Inps per ottenere l’ADI. La cattiva notizia, tuttavia, è che dopo il rinnovo la prima mensilità corrisponderà alla metà dell’importo percepito normalmente.
Questo dimezzamento riguarderà solo la prima mensilità: dalla seconda tutto tornerà alla normalità. Certo vivere un mese con un’entrata dimezzata non sarà facile per molti ma il Governo, in questo momento non aveva scelta: era necessario garantire continuità alle famiglie bisognose ma non vi erano le risorse necessarie per garantire un’ulteriore mensilità al 100%. Con questo taglio del 50%, secondo le prime stime, lo Stato dovrebbe risparmiare almeno 100 milioni di euro.





