Da gennaio 2024 arriva l’Assegno d’inclusione. La misura manda in pensione il Reddito di Cittadinanza: cosa cambia per i cittadini.
L’Assegno di inclusione apre il 2024 con molte novità e altrettante aspettative. La misura manda, di fatto, in pensione il Reddito di Cittadinanza creando più di un disappunto sul piano politico. La misura che fu del Movimento Cinque Stelle è stata soppiantata appena cambiata la Legislatura e questo ha fatto infuriare le opposizioni: oltre al disappunto politico c’è anche un vuoto dal punto di vista normativo.
Vengono estromesse più di 120mila famiglie per un risparmio collettivo di 2 miliardi rispetto agli 8 stanziati precedentemente. Meloni definisce tutto questo abbattimento dei costi, in collaborazione con il Ministro dell’Economia Giorgetti, ma i punti interrogativi restano tanti. Soprattutto per chi dovrà usufruire di tale misura. Il provvedimento, nella fattispecie, si rivolge a i cosiddetti soggetti non occupabili. In primis.
Addio Reddito di Cittadinanza
Vale a dire coloro che non riescono – per una serie di motivi – a trovare lavoro. Poi ci sono gli occupabili. Coloro che un lavoro non ce l’hanno, ma volendo possono ancora lavorare. Devono solo trovare la collocazione giusta. Per quanto riguarda i primi, nel novero delle classificazioni ci sono gli Over 60, i minorenni e le persone con disabilità. A loro, nella fattispecie, potrebbe arrivare – una volta fatta richiesta – un importo pari a 6mila euro. Come misura massima.
È sufficiente che abbiano un ISEE pari a 9360 euro. La composizione cambia a seconda delle situazioni, dato che la somma elargita può arrivare a circa 7560 euro annui qualora all’interno del nucleo familiare ci siano persone con disabilità, non autosufficienti, oppure membri che arrivano al compimento di 67 anni di età e oltre. In seconda battuta, oltre alla somma elargita per 18 mesi, c’è anche il bonus affitto che comprende 3360 euro in più all’anno per pagare il canone relativo alla casa.
Ora tocca all’ADI
Questo vuol dire che per richiederlo – in aggiunta all’ADI – si deve risedere in una casa in affitto. La misura è esclusa a chi a una casa di proprietà. In termini di tempo, poi, si modificano le specifiche: il provvedimento è impostato su 18 mesi, ma può essere prorogato. Una volta terminato il tempo a disposizione, ciascuno ha la possibilità di inoltrare nuovamente la domanda. Deve solo aspettare un mese – di pausa – rispetto all’ultimo importo.
Guardando il calendario, chi ha necessità di avere l’Assegno può fare domanda a partire dal 1° gennaio 2024. Il pagamento sarà attivato dal mese successivo. Il Governo, per ottemperare a ogni tipo di necessità, ha aperto le richieste (sul portale dell’INPS) a partire dallo scorso 18 dicembre. In modo tale che chi si fosse mosso per tempo abbia potuto ricevere già a gennaio gli incentivi. Senza perdere un mese di riconoscimenti. Veniamo agli oneri: chi richiede l’Assegno di inclusione dovrà iscriversi anche alla piattaforma SIISL. Il Sistema di inclusione sociale e lavorativa mirato al Supporto per il lavoro.
Cos’è il Patto di attivazione digitale
Tradotto: ciascun utente redigerà un Patto di attivazione digitale: ovvero l’impegno di partecipare a tutti i progetti di inclusione sociale o inserimento lavorativo proposti. Vuol dire che chi è in grado di lavorare, ma risulta al momento senza occupazione potrà essere contattato dai servizi sociali o il centro per l’impiego al fine di chiarire e risolvere la propria situazione.
Una sorta di collocamento mirato e approfondito a seconda delle necessità. Tutti gli altri, invece, saranno “agevolati” dallo Stato in quanto impossibilitati a lavorare. La misura è stata molto discussa su più fronti, ora è realtà. A partire da febbraio ci saranno i primi feedback per capire se soppiantare – nella forma preposta – il Reddito di Cittadinanza è stata una soluzione vincente oppure no. La credibilità futura dell’Esecutivo passa (anche) da questo.