Vanni Oddera dalla parte dei piccoli malati oncologici. Il campione di motocross al policlinico San Matteo per fare musicoterapia.
Basta poco per cambiare una giornata. Anche un rombo di motore. È quello che ha cercato di far capire il campione di motocross Vanni Oddera, recatosi martedì scorso al policlinico San Matteo di Pavia per portare buonumore e adrenalina fra le corsie dei malati oncologici. Un aiuto ai piccoli che stanno affrontando difficoltà e terapie per far vivere loro un momento indimenticabile. Il reparto è stato trasformato per l’occasione in una pista di motocross (naturalmente si tratta di una porzione di corridoio smembrata da tutto) per consentire di far provare ai bambini l’ebbrezza di un giro in moto.
Il veicolo in questione era assolutamente elettrico e i piccoli sono stati guidati – nel vero senso della parola – proprio dal campione che ha consentito loro di fare un giro su quella che è ancora oggi un prototipo della categoria. Soddisfazione e allegria per chi ha deciso di partecipare. Anche le autorità e il personale della struttura si sono detti molto soddisfatti. Va ricordato che Oddera è molto vicino al sociale, lui – grazie alla sua associazione – ogni anno organizza a Vallelunga la possibilità di far andare in moto persone con disabilità assistite naturalmente da professionisti.
Vanni Oddera tra sport e sociale: l’iniziativa benefica al San Matteo di Pavia
Un’iniziativa che trova non solo riscontro, ma anche più di un appassionato. Ogni anno le iscrizioni sono moltissime. Da Vallelunga a Pavia la sostanza non cambia. Gli esperti plaudono a queste possibilità e sottolineano: “Per un malato oncologico, specialmente in tenera età, situazioni come queste sono importantissime. La musicoterapia, il rombo del motore, l’adrenalina della velocità, donano un sorriso facendogli per un attimo dimenticare le sofferenze e le difficoltà”.
Una vera e propria panacea che non risolverà i problemi di molti, ma aiuta ad accettare meglio certe situazioni che, altrimenti, sarebbero insostenibili. In conclusione dell’evento, il campione di motocross saluta e ringrazia tutto il personale sanitario della struttura. Senza di loro, non sarebbe stato possibile nulla e tanti bambini non avrebbero trovato la forza e le modalità per sorridere e divertirsi.
