La conduttrice del leggendario show comico è tornata a parlare di un periodo magico della trasmissione, il successo che arrivò dopo fu assurdo
Era il 2005 quando salì per la prima volta sul palco di Zelig Off, poi numerose le partecipazioni anche a Zelig Circus. È lì che la sua strada e quella di Vanessa Incontrada si sono incrociate, da quell’esperienza la sua carriera spiccò il volo. Prima di allora era apparso solamente su Telenorba, insieme al regista barese Gennaro Nunziante. E il bello è che il suo percorso stava prendendo una piega totalmente diversa.
Aveva infatti iniziato a esibirsi nelle sale ricevimenti in Puglia per i matrimoni, la regione che gli ha dato i natali, entrando nel frattempo nel giro di importanti musicisti jazz e incontrando artisti di spicco come Pino Mazzarano, Vito Ottolino, Ale Baldi, Leonardo Di Carlo. Il suo esordio assoluto risale al 2004 quando con Giacinto Lucariello e Pierluigi Morizio presenta il concorso di bellezza Ragazza Cinema Ok. Su Checco Zalone la conduttrice ha detto: “Secondo me neanche lui riesce a credere a tutto quello che ha fatto”.
Vanessa Incontrada e l’exploit di Checco Zalone: “Ci sono stati dei momenti…”
“Una cosa è leggere i testi, cantarli però poi il contesto, il suo movimento, la sua verve, la sua magia come comico e la reazione del pubblico fanno tanto. Si venivano a creare delle situazioni esilaranti”, esordisce così Vanessa Incontrada parlando di Checco Zalone ai microfoni di Passa dal BSMT, il podcast di Gianluca Gazzoli. La conduttrice nella lunga intervista ha ripercorso il periodo d’oro di Zelig, che tra i tanti comici di successo ha lanciato anche il cantautore.
“C’è stato un periodo con Checco che veramente, io e Claudio morivamo, letteralmente. Perché? Faceva le canzoni e tante volte capitava che io o lui cantassimo. C’è un brano in particolare che fa: ‘Ehi, sono Fragola 86’, in quei momenti piangevo per le risate. Il bello è che i testi li conoscevo già, me li mandava prima e li preparavamo insieme”, ha ammesso.
Nella chiosa finale poi spiega: “È venuto Jovanotti, anche Laura (Pausini, ndr) e pure con loro non sapevamo più gestire la situazione perché era talmente esilarante che non si poteva più controllare. Alla fine dicevamo: ‘Ma sì, dai…’ e lasciavamo correre.”