A Milano c’è un reperto storico di grande rilevanza che rimanda a Roma e si trova in un angolo ben visibile a tutti.
Il passato è ben visibile a Milano. Si tratta di un passato molto remoto, che risale ai tempi dell’antica Roma. Si può dire che un pezzo di Roma è in una zona ben centrale del capoluogo lombardo. È un reperto archeologico di notevole pregio di cui rimane solo qualche piccolo elemento.
Nel cuore di Milano, in quella che è la moderna piazza San Babila si trovano resti delle Terme Erculee. Molto probabilmente ci si passa davanti senza sapere esattamente cosa siano quegli enormi massi che troneggiano come monumento. La storia si unisce alla modernità proprio davanti ai nostri occhi e magari non si conoscono tutti i dettagli di un’opera di così grande valore.
Alla scoperta delle Terme Erculee, traccia dell’antica Roma nel cuore di Milano
Le Terme Erculee a Milano furono erette in un periodo che va tra la fine del III secolo e gli inizi dei IV. Era l’epoca dell’imperatore Massimiano che aveva come specifico appellativo proprio Erculeo. Da questo le Terme presero il nome. La città di Milano, che ai tempi si chiamava Mediolanum era la capitale dell’Impero Romano d’Occidente.
Costruite nei pressi della Porta orientale romana, nella zona nord orientale di Milano, in quello che era conosciuto come processo di ampliamento massimianeo, le Terme Erculee erano un tipico esempio di terme imperiali romane.
Nel V secolo, durante le invasioni barbariche le Terme Erculee furono distrutte e si pensa che la completa distruzione avvenne nel corso dell’assedio di Milano del 1162 ad opera di Federico Barbarossa. Nel XX secolo scavi archeologici rilevarono la presenza di questi reperti e fecero scoprire quale era l’esatta ubicazione di queste Terme.
Si trovano precisamente tra quelli che ad oggi sono il Corso Vittorio Emanuele e Corso Europa, nello specifico in piazza San Babila. Si calcola che le Terme Erculee avevano una misura di 127 metri come lunghezza e circa 112 metri di larghezza. La superficie complessiva doveva essere di circa 14.500 metri quadrati. I muri erano alti e spessi circa 1 metro e mezzo.
Le acque che arrivavano alle Terme provenivano dal corso dell’Acqualunga oppure dal fiume Seveso. Svolgevano un’importante azione igienico-sanitaria in quanto consentivano la pulizia e la cura dei cittadini e di conseguenza salvaguardavano la salute della popolazione. La pavimentazione era in marmo e le decorazioni erano a mosaico con motivi geometrici e figurativi. C’erano anche delle staute e sembra che le Teme di Milano somigliassero molto alle Terme Imperiali di Treviri.
Composte da diverse sale con varie funzioni tra cui gli spogliatoi a cui si accedeva prima di recarsi nelle piscine e nei lavatoi, c’era poi il calidarium, l’ambiente più riscaldato in cui la temperatura delle terme era più elevata. Grazie agli scavi effettuati per la costruzione di un parcheggio sono stati scoperti questi importanti reperti.
Diversi pezzi sono conservati presso il Museo archeologico di Milano. In Largo Corsia dei Servi si trova un muro, posto alla vista di chiunque vi passi. Nei sotterranei di un palazzo di Corso Europa 11 è possibile vedere parti della pavimentazione.
