Scala di Milano, sorridono le casse e si riempiono i portafogli: tutto esaurito per il Don Carlo di Giuseppe Verdi. Tagliandi andati a ruba.
Scala di Milano. Non c’è più posto, tutti vogliono vedere il Don Carlo di Giuseppe Verdi, parola di gestore: i tagliandi sono andati letteralmente a ruba. La prima è prevista per Sant’Ambrogio poi si va avanti fino al prossimo 2 gennaio. La sostanza non cambia: tutto pieno per la felicità della Scala e dello staff che non può far altro che essere contento del risultato ottenuto.
La passione per le opere non è nuova: se prima Enrico Lucci – con la complicità de Le Iene – andava fuori al teatro per intercettare anziani e non vestiti in maniera pomposa per fare della facile ironia, oggi di semplice non avrà proprio nulla. L’opera – infatti – non è più solo per adulti. I giovani cominciano ad amare il genere e lo conferma anche il sold out della rappresentazione (rigorosamente in anteprima) riservata agli Under 30.
Scala di Milano, Don Carlo da record: Giuseppe Verdi fa (ancora) sold out
Il merito è anche del tam-tam social che c’è stato in questo periodo. Milano fa da apripista: non solo lirica, ma anche musical. Il capoluogo lombardo è certamente un esempio sul piano degli eventi. Mescola vintage e avanguardia con maestria e abilità di propaganda. L’opera, nello specifico, è uno stimolo anche sul versante culturale: segno – in controtendenza con gli stereotipi – che anche i giovani possono essere melomani.
Il Direttore Riccardo Chailly con Francesco Meli come Don Carlo, Anna Netrebko come Elisabetta di Valois, Michele Pertusi come Filippo II, Elīna Garanča come Principessa d’Eboli, Luca Salsi come Marchese di Posa e Ain Anger come Grande Inquisitore, è pronto ad accogliere in grande stile tutti gli amanti del genere. Un sold out dopo l’altro. Chissà che per Milano e la Scala non sia tempo di rivivere i fasti degli anni ’90.
