Andrea Pucci torna ad esibirsi a Zelig dopo la polemica sull’assegnazione dell’Ambrogino D’Oro. Il comico strappa risate e applausi.
Andrea Pucci torna in scena: dopo anni a Colorado, passa al Teatro degli Arcimboldi. Zelig, il tempio della comicità meneghina. Questo per lui è stato un debutto, su un palco che conosceva bene, ma ha sempre visto da lontano. Un doppio “esordio” per il comico: è tornato a esibirsi dopo la polemica legata all’assegnazione dell’Ambrogino D’Oro.
L’onorificenza, che viene conferita a chi si è distinto nel suo operato per la città di Milano, ha creato qualche polemica. I detrattori asseriscono che Pucci abbia fatto battute di cattivo gusto. Al limite tra satira e omofobia. A dimostrazione di questo, emergono alcune prove social che lasciano di stucco inizialmente.
Pucci a Zelig “spegne” le polemiche: risate e complicità all’Arcimboldi
Subito dopo però il Sindaco Sala si smarca: “Non decido io a chi vanno i riconoscimenti” e interviene la politica. Le opposizioni si schierano in maniera favorevole all’abolizione del premio per Pucci. La Lega, però, difende il comico asserendo che “non possono essere sempre e solo premiati artisti di Sinistra. Milano non è un circolo dell’Unità”.
Parole forti che alimentano ulteriormente la questione. Pucci esulta senza prendere posizione, anzi ritira il premio felicemente. È in buona compagnia, tanti artisti come lui – in ambito lavorativo – lo hanno ricevuto. Anche il collega Marco Mazzoli, noto per il suo lavoro in radio con “Lo Zoo di 105”.
Il pubblico sostiene il comico
Persino in questo caso non sono mancate polemiche, in particolare dalla giornalista Selvaggia Lucarelli, che aveva attaccato anche Pucci. Le polemiche finiscono nel momento in cui il comico sale sul palco: il Teatro degli Arcimboldi lo accoglie con un applauso fragoroso.
La risata non conosce colore politico: le battute non hanno schieramento. O piacciono, oppure no. In questo caso, la risposta del pubblico è lampante. Pucci incassa il favore della platea, pronta a seguirlo fra gag e battute. Il disappunto – almeno in questo contesto – ha lasciato spazio alla serenità e all’allegria.
