Morgan a processo: la sentenza dopo la lite con Bugo sul palco di Sanremo

Uno dei casi mediaticamente più rilevanti degli ultimi anni, quello della lite tra Bugo e Morgan, si è concluso oggi con la sentenza del tribunale di Imperia

C’era grandissima attesa per l’esito del processo in programma al tribunale di Imperia nei confronti di Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, cantante e fondatore dei Bluvertigo, artista con un importante curriculum che negli ultimi anni ha spesso fatto parlare di sé anche per vicende personali non strettamente artistiche.

Morgan
Morgan, Marco Castoldi, assolto dall’accusa di diffamazione aggravata – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

Il processo si è concluso oggi. Il giudice del Tribunale di Imperia Marta Bossi ha assolto il cantante ‘perché il fatto non sussiste’.

Marco Castoldi in arte Morgan

Si tratta di una sentenza davvero significativa che chiude una vicenda legale sulla quale l’Italia si è letteralmente spaccata in due immediatamente dopo il clamoroso divorzio consumato sul palco di Sanremo tra Morgan e Bugo (Cristian Bugatti). I due avevano presentato una canzone – Sincero – con la quale erano in gara al Festival e che fu squalificata dopo un episodio che ha fatto epoca e del quale si discuterà ancora per un pezzo.

Veniamo alla sentenza. Tra le numerose vicende che videro i due artisti, una volta colleghi ma anche amici e collaboratori, in tribunale, ci fu la querela per diffamazione ufficializzata presso il tribunale di competenza – quello di Imperia – da parte di Bugatti che aveva ritenuto lesive della sua immagine alcune dichiarazioni di Morgan.

Il testo cambiato

Non solo dichiarazioni per la verità. L’esibizione di quel giorno, si trattava della quarta serata del Festival, venerdì 7 febbraio 2020, si aprì con Morgan e Bugo che salgono sul palco con qualche secondo di ritardo. Si scoprì poi dalle immagini del backstage che stavano già litigando prima ancora di andare in scena. Al momento di iniziare la canzone però Morgan stravolge il testo del brano: una versione passata alla storia che diventa virale nella quale attacca durante il collega. “Le brutte intenzioni, la maledoucazione…”

Il testo parla di brutta figura, riferendosi all’esibizione della serata delle cover del giorno prima quando i due avevano portato un brano di Sergio Endrigo. E nel testo ‘corretto’ Morgan accusa Bugo di irriconoscenza visto che lo aveva portato lui sul palco di Sanremo. Concetti poi rafforzati nelle numerose dichiarazioni di Castoldi-Morgan ai giornalisti. Bugo lascia il palco, la canzone viene squalificata dalla competizione e mentre Bugo scompare per ore senza rilasciare dichiarazioni, Morgan diventa protagonista di un caso mediatico davvero senza precedenti.

Dal Festival ai Tribunali

La questione diventa ovviamente legale. Questo è solo uno dei processi legati a quell’episodio. L’accusa a Imperia era di diffamazione aggravata. Il PM aveva chiesto una condanna a un anno e 6 mesi. La tesi difensiva di Morgan era che la sua esibizione era in realtà frutto di una interpretazione artistica e dunque non diversa da altre espressioni che in passato hanno fatto giurisprudenza – in particolare nel mondo del rap e della trap – secondo le quali il testo di una canzone rispetta la libera espressione artistica di chi lo scrive e lo esegue. Una interpretazione sulla quale evidentemente si è trovata d’accordo anche il giudice.

Morgan, le sue parole dopo la sentenza

Logica la grande soddisfazione di Morgan che ha tenuto banco anche immediatamente dopo la pronuncia della sentenza che lo assolve: “Questa non è la mia vittoria ma quella dell’impegno e della serietà. Sia perché gli avvocati hanno lavorato con abnegazione e sia perché è stata data fiducia alla verità, e la verità ha trionfato. Così come Cioran insegna la verità in ultima istanza trionfa sempre”.

Morgan e Bugo
Morgan, a sinistra, insieme a Bugo il 7 febbraio 2000, il giorno della loro clamorosa polemica – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

Morgan ne ha approfittato anche per ringraziare gli avvocati che lo hanno seguito fin dall’inizio in questa vicenda: “Hanno fatto un lavoro straordinario ma, cosa più importante, mi hanno capito. E per questo mi hanno difeso come si deve. Ringrazio e mi complimento con gli avvocati Rossella Gallo e Leonardo Cammarata”.

L’avvocato Rossella Gallo nel corso dell’udienza ha ricostruito la vicenda parlando di diritto di critica in ambito artistico. E che le frasi pronunciate da Castoldi, che di Bugo avrebbe detto anche di essere un massacratore di canzoni di non saper tenere il palco,… “erano semplicemente il legittimo diritto di critica di un collega all’interno di un contesto dialettico, in particolare interviste televisive, In cui si collocavano”.

Gli altri processi di Morgan

Da quel Sanremo sono passati oltre quattro anni. Bugo si è già ripresentato al Festival, questa volta da solo. Morgan ha presentato diversi brani per tornare sul palco dell’Ariston con Amadeus ma i suoi brani sono sempre stati scartati.

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Nel frattempo, il cantante ha affrontato anche altri problemi: è stato sfrattato dal suo splendido appartamento di Monza per problemi di carattere economico – non aveva pagato l’affitto – ed è stato al centro di altre polemiche quando lo scorso anno, durante un festival dedicato a Franco Battiato, aveva polemizzato con uno spettatore insultandolo in modo molto violento.

A pronunciarsi sulla questione Morgan-Bugo sono stati chiamati ben tre tribunali. Oltre a quello di Imperia un altro processo era fissato ad Alessandria, ma qui il procedimento è già stato archiviato. Morgan è stato prosciolto dall’accusa di diffamazione aggravata manager di Bugo, Valerio Soave dopo aver presentato le sue scuse a Soave che le ha accettate rimettendo definitivamente la propria querela.

…A Milano

C’è poi un ulteriore processo a Milano per una causa civile relativa a una violazione di diritti d’autore. In questo secondo caso Bugo avrebbe presentato una richiesta danni perché Morgan nel corso dell’esibizione che li portò all’esclusione dal Festival, cambiando il testo originale del brano con una propria versione, aveva violato i diritti d’autore del brano.

Inutile qualsiasi tentativo di riappacificazione. Bugo, anche recentemente – soprattutto nel corso di una lunga intervista rilasciata a Silvia Toffanin a Verissimo – si era dichiarato ancora profondamente turbato da tutto quello che è accaduto. Solo recentemente, infatti, Bugo è tornato all’attualità con un nuovo disco che proprio in queste settimane lo vede in promozione dal vivo con alcuni spettacoli.

Durante le prime udienze di Imperia i due si erano incrociati fuori dal tribunale, appena pochi secondi prima di entrare in aula. Ma non era stato un incontro pacifico. Bugo, che aveva preceduto Morgan all’interno dell’aula di giustizia, era accompagnato da un cameraman e dal suo manager seguito a quanto pare anche da un giornalista di un ufficio stampa privato. Entrando ha incrociato Morgan senza salutarlo.

Morgan, dal canto suo, non ha mancato di sottolineare ai cronisti presenti lo sgarbo: “Non mi saluta ma arriva con un cameraman, strano…” aveva detto con tono polemico il cantante dei Bluvertigo ai cronisti presenti.

Poi, subito dopo il rinvio dell’udienza da parte del giudice, Morgan aveva fatto diramare dal proprio ufficio stampa una nota molto polemica nella quale si leggeva testualmente che “… il fatto che Bugo si sia presentato in tribunale accompagnato da un cameraman, un giornalista e il suo manager era un chiaro tentativo da parte del signor Bugatti di strumentalizzare il sistema giustizia”.

La seconda udienza

Anche la seconda udienza del Tribunale di Imperia si era conclusa con un nulla di fatto. Morgan, chiamato in causa del giudice, avrebbe dovuto raccontare la propria versione dei fatti di quanto accaduto al Festival nel 2020. Ma il cantante non si è presentato adducendo motivi di carattere professionale. Erano i giorni immediatamente precedenti al Festival del 1 maggio al quale anche Morgan era presente. La sua assenza causata dalle prove dello show non è piaciuto al giudice Marta Maria Bossi, la stessa che oggi lo ha assolto. Ma Morgan si era poi regolarmente presentato all’udienza successiva.

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