Milano, tassisti cinesi abusivi con app

In giro per Milano ci sono nuovi autisti cinesi abusivi. Questi ultimi sono difficili da individuare
perché utilizzano un’applicazione esclusivamente in lingua cinese e che funziona soltanto su sim cinesi.

L’app, il cui nome tradotto in italiano è “Risciò”, sarebbe molto diffusa in città. Sembra che la userebbero oltre 420 autisti, tutti cinesi. Uno di loro è stato beccato dalla Polizia locale che lo ha multato mentre stava accompagnando una top model (cinese anch’essa), da Malpensa in città per la settimana della moda, insieme allo staff di lei. Rintracciare chi usa questa nuova applicazione è molto più complicato rispetto a Uber, (app americana bandita anch’essa), anche se l’esclusività della lingua e della nazionalità delle sim che possono essere associate fa sì che soltanto i cinesi possano utilizzarla e venirne a conoscenza.

I tradizionali autisti Ncc, quelli con regolare licenza, nei giorni scorsi hanno registrato numerosissime segnalazioni dei noleggiatori (le auto nere del noleggio con conducente), raccolte in una chat di WhatsApp, che indicava automobili e targhe dei sospetti abusivi. Avendo un calo di prenotazioni, i regolari tassisti stanno cercando di individuare i nemici cinesi applicando un adesivo piuttosto esplicito vicino alla targa dell’auto da “colpire”: “Taxi – abusivo cinese con amici a bordo. Chiama la polizia (locale, n.d.r.) 02020208”. Amici, perché infatti è quella la scusa principale quando vengono fermati. Alle forze dell’ordine spetta il compito di provare che tra l’autista e il passeggero esiste, invece,  un rapporto di natura professionale.

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