Tra le storie più affascinanti di Milano ne esiste una terrificante: la leggenda della dama velata che si aggira nel parco.
Innumerevoli le bellezze artistiche e culturali di Milano. Monumenti, musei, siti archeologici, un mondo da esplorare potendo così soddisfare la propria sete di conoscenza. Ancora più interessanti le storie che si celano dietro al ritrovamento di resti oppure la costruzione di basiliche conferendo fascino all’esperienza medesima, sia che si tratti della lettura di un libro o una visita nei luoghi storici. Specialmente, molteplici le leggende che avvolgono nel mistero la Città Metropolitana, immersi nella magia e nell’occulto.
Non a caso, si voglia approfondire quel racconto riguardante il cosiddetto ‘polmone verde’ meneghino. Difatti si dice che girovaghi intorno al parco una dama velata, spaventando coloro che provano ad avvicinarcisi. Parrebbe solamente un film horror eppure le voci divengono sempre più insistenti. Suggestivo, per gli amanti del genere, ma inquietante, ecco la ricostruzione conclamata dei fatti, adoperando le dovute accortezze qualora si decidesse di passeggiare nei dintorni.
Milano, il parco è infestato: la leggenda della dama velata fa paura
Come previamente accennato, diverse le leggende metropolitane, giustappunto, che caratterizzano Milano. Nel caso ci si trovasse in Galleria Vittorio Emanuele, ad esempio, non si dimentichi il bellissimo mosaico raffigurante il toro al fine di apporre il proprio piede destro sopra i suoi attributi assicurandosi fortuna e buon auspicio per l’avvenire. Un rito scaramantico che attira molti turisti. Perfino il Duomo, simbolo della città, sembrerebbe infestato poiché vivrebbe al suo interno lo spirito di Carlina, una giovane donna che si tolse la vita portando con sé un segreto atroce.
Ebbene, non sono le uniche location interessate da tali racconti perché anche il Parco Sempione nasconde un lato oscuro. Trattasi di una signora velata, vestita tutta di nero, le cui prime apparizioni risalirebbero addirittura nell’Ottocento.
Una dama che seduce gli uomini manifestantisi sul suo cammino accompagnandoli in una villa affinché si trascorra insieme una notte d’amore ma ad una condizione: il volto della donna non può essere rivelato – qualcuno avrebbe tentato di scoprirla, sperando in uno sguardo languido e angelico, ritrovandosi dinanzi un teschio dalle orbite vuote.
Altrettanti sono riusciti, invece, a soddisfare i desideri carnali, senza interrogarsi sull’identità, potendo così uscire incolumi dalla dimora e nuovamente abbandonati a se stessi nei viali del parco, increduli. A seguito di quelle apparizioni raccapriccianti, nessun’altra testimonianza che farebbe presagire nuovi incontri con questa terribile presenza femminile.
