Mahmood, dalla ‘nduja sul palco alla standing ovation della comunità LGBTQ+: i riti scaramantici del cantante

Mahmood si prepara a vivere un’altra stagione da protagonista. Il cantante ha spopolato durante l’estate: tutti i retroscena.

Mahmood ha vissuto un’altra stagione da protagonista e l’autunno che arriva non sarà da meno. L’artista è al centro del business musicale per vendite e streaming. Non è l’unico. Insieme a lui Angelina Mango e Geolier, senza contare Annalisa ed Elodie. I nomi più in voga dell’estate sono questi, ma il cantautore milanese a differenza dei colleghi fa della performance perenne un vanto da curare e quindi ogni concerto si contorna di qualcosa di diverso.

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Mahmood stupisce tutti – foto Ansa (milanocityrumors.it)

Particolari che arricchiscono un’esibizione dopo l’altra rendendo ciascun live mai uguale ai precedenti. Il celebre artista, d’altronde, ha imparato a curare ogni aspetto. Ciascuna soluzione sul palco sembra essere quella più efficace. Non è però tutto così scontato: ci sono una serie di rituali a cui Mahmood tiene particolarmente e non rinuncia.

Mahmood, cosa succede dietro il palco ai suoi concerti

Uno di questi, venendo dalle realtà di Milano più modeste e avendo raggiunto il successo a piccoli passi, è il rapporto con i fan. Durante i suoi concerti, infatti, l’artista non rinuncia a mettere in condizione gli affezionati di entrare in comunicazione con lui. Non solo attraverso applausi e standing ovation, ma anche grazie a escamotage che lo stesso artista costruisce e mette in scena.

Mahmood spiazzato
Siparietto inatteso per l’artista (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Una sorta di fuoriprogramma calcolati. L’ultimo in Calabria, quando una fan gli ha fatto segno di avere della nduja per lui. Allora Mahmood, al pari di uno showman consumato, l’ha fatta salire sul palco e hanno ballato insieme. In un’altra occasione, sempre durante un concerto, ha addirittura duettato con un’altra estimatrice.

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Insomma è sempre in contatto diretto con gli estimatori più fedeli. Senza contare la capacità di aver raccontato anche storie difficili di integrazione e amore incompreso. “Ra Ta Ta” – una delle sue canzoni più iconiche – è diventata l’inno delle comunità Queer. Un plauso anche da parte degli esponenti della comunità LGBTQ+. Mahmood mette tutti d’accordo o almeno ci prova.

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