L’uomo che uccise Don Chisciotte

Quella del Don Chisciotte di Terry Gilliam è la favola cinematografica più raccontata dal 2002, un lavoro alle spalle di circa 25 anni e portato a termine dopo tantissime avversità. Ha dichiarato Gilliam: “Ho continuato a incaponirmi con questo film è perché tutte le persone ragionevoli mi dicevano di smetterla. E io non mi ritengo affatto una persona ragionevole”.
Riproposto presso la sala Maestoso del cinema CityLife Anteo di Milano, prima della proiezione del film, il regista Terry Gilliam ha presentato la sua pellicola, prima della proiezione del film in lingua originale con sottotitoli.
Con questo film Terry Gilliam ha trasportato le fantastiche avventure e i famosi personaggi di Cervantes in una favola moderna. Interpretato da Adam Driver e Jonathan Pryce, il film presenta tutti gli elementi che hanno fatto appassionare il pubblico a film come Brazil, I Fratelli Grimm e l’incantevole strega, Paura e delirio a Las Vegas e Parnassus.
I suoi film hanno un aspetto caratteristico, un elemento ricorrente e peculiare del suo stile è il gusto per un eclettismo figurativo amplificato, di matrice postmoderna, in cui bello e brutto, antico e moderno, sublime e kitsch, elementi di cultura “alta” e avanzi pop si intrecciano senza ordine gerarchico.
“L’uomo che uccise Don Chisciotte”, sarà presente nelle sale cinematografiche italiane proprio da questa sera.
Un vecchio impazzito pensa di essere Don Chisciotte e scambia il giovane consulente pubblicitario Toby per il suo scudiero Sancho Panza. I due iniziano un viaggio bizzarro e allucinato, sospeso tra i giorni nostri e il XVI secolo. Tuttavia, come già accaduto al vecchio, anche Toby inizia a venire gradualmente consumato dalle illusioni che si crea, rischiando di non saper più distinguere i sogni dalla realtà.

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