Franco Di Mare, ospite da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, appare visibilmente provato. La confessione da brividi: âHo un cancroâ.
Franco Di Mare, tanti anni a Viale Mazzini, arriva alla sede di Milano del Nove. In collegamento telefonico. Lâospitata da Fabio Fazio ha una ragione precisa, si evince quando la telecamera indugia sul tubicino che Di Mare usa per respirare: âQuesto piccolo tubo mi consente di essere qui a parlare con te.
Mi sono preso il mesotelioma, un tumore âaggressivoâ â cosĂŹ lâhanno definito â che arriva in maniera irreversibile per aver respirato amianto. Ă gestibile, ma non è curabile. Mi resta poco da vivere. La parte piĂš difficile è dirlo alle persone che amiâ. Una vera e propria intervista fiume, quella di Franco Di Mare, che in un colloquio con il collega si toglie numerosi sassolini dalle scarpe. Il primo riguarda la Rai: âDopo tanti anni di carriera, anche come Direttore di Rete, sono spariti tutti. Io chiedevo soltanto lo stato di servizio.
Nessuno mi ha risposto ed erano gli stessi a cui mesi prima davo del tuâ. Una liberazione â sul piano personale â quello mediatico avrĂ ben altre ripercussioni. Di sicuro la figura di Franco Di Mare non è una qualunque: anni di giornalismo dâinchiesta, sul campo, tra programmi ed esclusive, che rischia di essere spazzato via dallâoblio di molti.
Il racconto di Di Mare potrebbe essere uno spaccato per tanti che vivono la sua stessa situazione, il mesotelioma è ancora un rebus: è possibile sapere come affrontarlo, ma risulta essere ancora unâutopia sconfiggerlo. Ecco perchè il racconto da Fazio assume una doppia valenza: non solo per il libro â âLe parole per dirlo â a firma di Di Mare, ma anche per tutti coloro che magari sono alle prese con la stessa malattia senza trovare tenacia e parole per affrontare un percorso apparentemente senza uscita.
Lo stesso Di Mare ammette: âNon so quanto mi resta, ma confido nella ricercaâ. Unâultima speranza nella scienza. Ă come scalare una montagna, proprio per questo non essere soli fa la differenza. Questo ci ha tenuto a specificare Di Mare, che ha passato una vita a guardare fuori, ora invece è costretto a guardarsi dentro. Anche per questo avrebbe preferito â almeno sul lavoro â un trattamento diverso.