Fedez-Codacons, la Procura di Milano aveva già chiuso il caso nei mesi scorsi. Ora si cerca un accordo per evitare il rinvio a giudizio.
Fedez-Codacons, la diatriba continua. Rispetto all’ultimo caso in essere la Procura di Milano aveva già chiuso ogni tipo di imputazione a metà marzo. Ora si aspetta il rinvio a giudizio. Il rapper – secondo gli avvocati del cantautore – è stato diffamato. Il riferimento è ad alcuni mesi fa, quando il Codacons ha preso in esame una conversazione di Fedez, nel corso di un’altra udienza, in cui dichiarava di essere nullatenente.
Ha, secondo l’accusa, avuto delle pendenze irrisolte che avrebbero persino potuto portare all’evasione fiscale. Lucia, in quel caso, si è difeso con un pool di avvocati dimostrando che non solo non evade, ma può benissimo adottare un sistema di gestione finanziaria che si poggia sull’intestazione di beni alle rispettive società di cui dispone.
Fedez-Codacons, la resa dei conti
Quindi l’artista, ora, vuole il risarcimento – in qualsiasi forma – per le false accuse diffuse a mezzo stampa e non solo. Sono arrivate le scuse formali da parte dell’Associazione, ma non sono bastate. Ora, per evitare il rinvio a giudizio per diffamazione, si cerca un accordo con il Presidente del Codacons Carlo Rienzi.
I legali di Fedez in tal senso sono fiduciosi. Una piccola rivincita per l’artista che, però, è convinto che la diatriba con l’Associazione non sia affatto conclusa. Si è chiuso un capitolo, ma ci saranno altri avvicendamenti. Per questo il rapper non molla la presa e resta sugli scudi. I suoi legali recentemente hanno un bel da fare: il divorzio con Chiara Ferragni e l’ulteriore diatriba legale con Iovino per la rissa al The Club – su cui è stato trovato un accordo economico – tengono banco.
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Nel frattempo regna il gossip, Lucia avrebbe infatti già una nuova compagna: unione che potrebbe essere ufficializzata dopo il divorzio dall’imprenditrice digitale. Un bell’intreccio di cartelle che rappresenta il ritorno a una vita “normale”. Anche se in tutti questi contorni di standard – per cause e ripercussioni – non c’è proprio niente.