Milano è famosa per il panettone, ma non solo: le specialità culinarie al Duomo non mancano. Sissi, tra gusto e innovazione.
A Milano esistono due certezze: una è la Madonnina, l’altra è Sissi. Una pasticceria dove c’è tutto: non si tratta soltanto di scelta, ma anche e soprattutto di gusto e follia. L’azzardo, ormai più di 30 anni fa, è quello di aver scelto una zona non proprio trafficata. Non c’era un locale di pasticceria neanche a pagarlo, questo dicono i proprietari: in zona Tricolore trovavi tutt’altro. Finché non sono arrivati loro: Sissi e suo marito Zik Faye.
Una sfida vinta su più fronti: in primis perchè nessuno credeva nel business dolciario. In secundis perchè ancora meno pensavano che potesse sostenersi e sostenere i gusti in continuo mutamento di una metropoli frenetica. Invece, non solo Sissi piace ai meneghini, ma cattura anche chi a Milano è arrivato da poco e non sa dove andare a fare colazione.
Sissi, il luogo più dolce di Milano: gusto e qualità in zona Tricolore
Una vera e propria istituzione che alla base di tutto ha la quantità: mentre la concorrenza è ancora impegnata a capire se puntare sul cornetto o sulla brioche, Sissi evita ogni tipo di campanilismo e fa dei dolci farciti che l’ultima cosa a cui pensare è come chiamarli. Cornetto, brioche, ciambellone.
Non fa differenza: ciò che resta è il gusto. La farcitura è il pezzo forte: ogni tipo di ricetta è ricca di crema pasticciera e poi i gusti sono in continua evoluzione. Dal caffè senegalese alle più tradizionali “bombe” alla crema. Sicuramente nessuno saprebbe come definire con precisione ciò che mangia: l’importante è che mangi, questo avviene passando dal dolce al salato con la solita maestria.
I panini farciti sono qualcosa di speciale: una specie di toast ma molto più carichi. Da bere, poi, c’è solo l’imbarazzo della scelta: dalle centrifughe, al caffè, fino ai succhi. C’è tutto. Una pasticceria che strizza l’occhio anche al salato perchè le etichette stanno bene forse solo sui vestiti. Sissi è l’imperatrice della pasticceria: alta o bassa non fa differenza. L’importante è che sia buona.