Chiara Ferragni, l’imprenditrice è “radioattiva”, cosa significa e perchè i brand la evitano

Chiara Ferragni alle prese con la promozione del suo business: le cose non vanno affatto bene, com’è cambiata la reputation della donna.

Radioattiva. Al pari di una sostanza che nuoce gravemente alla salute. Il paragone è azzardato, ma calzante. Lo fa con questa terminologia Karim De Martino – esperto del marketing lavorativo – su LinkedIn. Il caso di riferimento è Chiara Ferragni. L’imprenditrice digitale è nell’occhio del ciclone.

Chiara Ferragni Coca Cola
Chiara Ferragni, reputation in caduta libera (foto Instagram)

La cercano tutti, ma non per quello che spera: il Balocco Gate, la pratica commerciale scorretta in relazione alla beneficenza e le accuse della Procura di Milano, da dimostrare, sono piuttosto pesanti. Truffa aggravata (possibile) con Balocco, Trudi e Dolci Preziosi. Inoltre anche un’altra marca di biscotti che fa capo alla Mondelez Italia, con cui la Ferragni aveva fatto affari, dopo essersi smarcata, ha qualcosa da ridire sulle scelte della donna.

Chiara Ferragni e la “radioattività” social

Competenze territoriali e giudiziarie che si risolveranno nelle sedi opportune. Tuttavia fuori la popolarità non è altrettanto garantita e garantista come la Giustizia. I fan l’hanno già condannata: non si tratta di semplici detrattori – quelli c’erano anche prima – ma di persone che un tempo la ritenevano attendibile e ora la evitano.

L'appello di Belen Rodriguez in difesa di Chiara Ferragni
L’imprenditrice digitale (Foto Ansa) – Milano.cityrumors.it

Se non bastavano i negozi vuoti, le sedi vandalizzate, la merce invenduta a confermare questo trend negativo, ci ha pensato un esperimento portato avanti dalla stessa Ferragni e analizzato da De Martino. Il teorema della radioattività social comincia con Chiara Ferragni che passa volutamente una settimana presso l’Hotel De Mascognaz a Campoluc, in Val D’Aosta.

Credibilità a rischio

Volutamente non perchè le altre vacanze la nota imprenditrice le facesse sotto tortura, ma perchè stavolta è partita con uno scopo. La sua non era una vacanza, ma un tentativo: la donna voleva vedere se è ancora credibile come testimonial. In quanto veicolo di accessori, articoli e particolarità.

Un anno fa, non appena Ferragni indossava qualcosa, anche distrattamente, finiva sul mercato e le vendite andavano oltre ogni tipo di aspettativa possibile. Avviene lo stesso in quest’occasione, solo che ora Chiara Ferragni ottiene l’effetto contrario: tutto quello che tocca si svaluta. Provare per credere.

L’esperimento all’Hotel De Mascognaz

I proprietari dell’Hotel De Mascognaz hanno sperimentato – loro malgrado – cosa significa avere a che fare, in questo momento storico, con Chiara Ferragni. La nota imprenditrice soggiorna in hotel, paga dai 500 ai 1000 euro a notte, e poi chiede se può condividere una fotografia dall’albergo in simultanea.

In gergo si definisce crossposting. Una foto – o un post – condivisa da entrambi i profili commerciali: i commenti e i like arrivano sia a uno che all’altro “collaboratore” del post. In questo caso Chiara Ferragni e l’hotel in questione. Tutto bene fino al momento della pubblicazione: come mostra De Martino su LinkedIn, i commenti sotto la foto della Ferragni in hotel sono tutti negativi. Reazioni piuttosto gravi: gli utenti si sfogano e non la perdonano.

Il post rimosso

Anche perchè, sul suo profilo, i follower non possono più commentare come prima. Lei ha attuato le restrizioni. Allora si sfogano altrove: la rabbia accumulata in queste settimane viene riversata sotto al post della struttura: “Abbiamo dovuto rimuoverlo” – confessano i proprietari – l’unica scelta possibile.

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Rimuovere Chiara Ferragni, mediaticamente, s’intende. Questo significa annientarla sul piano industriale. Una cosa che l’imprenditrice aveva previsto, ma forse credeva fosse un sintomo passeggero dovuto allo scandalo in corso. Invece no: il sentiment della donna sui social è profondamente cambiato.

Come Salvini

Questo lo sanno gli sponsor, lo sanno i collaboratori e ora lo sa anche lei. Lo stesso effetto di “radioattività” – così si definisce a livello crossmediale – lo ha avuto Il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Salvini con la Pasta Rummo. Quasi un boicottaggio. Un epilogo inaspettato per Ferragni che dovrà trovare il modo di pubblicizzare le proprie attività senza rischi. Altrimenti il suo rischia di essere un vero e proprio “esodo”: tutto ciò che aveva accumulato potrebbe scomparire. Esattamente come il post dell’Hotel De Mascognaz.

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