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Calabi, il cantautore scienziato percorre un’altra tappa del suo viaggio musicale

E’ uscito oggi MANI, l’ultima puntata del debut album di CALABI. Per questo debutto discografico sulla lunga distanza il cantautore scienziato, così definito perché diviso tra il lavoro da fisico teorico e quello da musicista, ha voluto raccontarsi in modo differente.
 
Questa nuova release chiude il disco Viaggio Post Maturità, pensato come una mini serie tra canzoni e video. Un disco che abbiamo scoperto poco alla volta e che abbiamo avuto il tempo di osservare da vicino, come sotto una lente d’ingrandimento, per coglierne le sfumature. Un viaggio in quattro tappe che ci ha fatto assaporare il desiderio e l’attesa (Sferica), la passione e la trasgressione (Manifesto), le vacanze e la condivisione (Viaggio post maturità) per chiudere con il freddo e la nostalgia (Mani). Il freddo delle mani che non si cercano più, la nostalgia delle carezze ormai perdute ma anche dei graffi. MANI è un tuffo nel passato, una porta che sembrava chiusa e d’improvviso si spalanca, un cocktail di emozioni che ci fa sentire più vivi che mai.
 
I treni passano.
Alcuni li hai persi, altri li hai presi e sei andato lontano. 
Certe mani le hai strette prima di prendere un treno e poi non le hai strette più. 
Le sue mani.
Quante volte le hai strette?
Da quanto tempo non le stringi più?
Ci pensi ogni tanto, alle sue mani?
Le sue mani su di te, le tue mani su di lei.
Un giorno l’ho rivista su un treno, ma le sue mani erano di un altro. 
Ho pensato quanto è bello darsi una carezza, a quanto è importante avere qualcuno.
Mi sono chiesto se per ogni mano che accarezzi resta qualche traccia.
Se esiste un chiaroveggente in grado di leggere queste tracce.
Ma forse le impronte delle mani sbiadiscono così come i treni passano, e per ogni mano che hai stretto un treno è partito.” Calabi


 
CALABI, moniker dietro il quale si nasconde Andrea Rota, ci trasporta così nel suo mondo un po’ alla volta, per farci apprezzare ogni minima sfumatura delle sue canzoni, per darci il tempo necessario di prepararci al viaggio. Un cantautorato avvolto da una malinconia pastello con la giusta veste elettro pop. La produzione del disco è curata da Federico Laini, già suo compagno di avventura nei Plastic Made Sofa.