A Milano esplode la mania del RisiKo. Dalle parti di Precotto, in via Sant’Uguzzone, c’è il club più grande d’Italia: boom di iscritti.
In un’epoca in cui a vincere sono le app e gli smartphone, ci si sorprende quando torna il sapore di antico. Niente di troppo vintage o fuori luogo. Qualcosa che strizzi l’occhio al passato senza esserne schiavo. I giochi da tavolo restano un perfetto esempio di questa integrazione fra generazioni: vecchio e nuovo che si incontrano, classico e moderno sotto lo stesso tetto e quel tetto, oggi, si trova a Milano.
Precisamente dalle parti di Precotto, in via Sant’Uguzzone, dove la “Casa dei Giochi” ospita centinaia di persone che si misurano ogni settimana con un gioco diverso. All’interno di questo Paese dei Balocchi c’è anche un ulteriore sottoinsieme da tener presente. Quello degli appassionati di risiko. Il celebre gioco da tavolo inventato da Albert Lamorisse.
A Milano c’è “RisiKo”: il club più grande d’Italia per appassionati
Noto regista che decenni fa ha cambiato il mondo di coloro che attualmente sarebbero definiti nerd. Il gioco da tavolo, nello specifico, è un inno alla strategia e alla conquista dei territori. Tornato di moda anche grazie ad alcune serie tv, come The Big Bang Theory, ha catturato la curiosità e l’interesse delle nuove generazioni portando la “Casa dei Giochi” ad allargare l’offerta con il cambiamento della domanda.
Da questo nasce “RisiKo”. Il club più grande d’Italia di esperti del gioco. Ogni settimana più di 80 persone si sfidano in maxi tornei: arrivano da ogni parte d’Italia. Questo fa sì che anche le consumazioni, in quello che resta un vero e proprio punto di incontro, vengano prese più volentieri.
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Si gioca, ci si diverte e si arricchisce la propria cultura. Oltre a tenere, naturalmente, in allenamento il proprio senso di strategia e la mente. In un periodo di guerre e conflitti, è stimolante sapere che esiste ancora chi ha voglia di mettere alla prova il proprio intelletto e senso pratico esclusivamente attorno a un tavolo. Attraverso tanta diplomazia e un poco di furbizia: la Kamchatka fa ancora gola a tutti.
