Violenze di Capodanno a Milano: dalle condanne agli 8 aggressori identificati. Oggi la manifestazione di genere

A distanza di due anni dal capodanno di violenze in piazza Duomo a Milano, arrivano le prime condanne. Identificati al momento 8 aggressori del branco. Previsto per oggi il corteo contro i reati di genere: l’itinerario

Era il Capodanno del 2021 quando in piazza Duomo a Milano, un branco di giovani aggredisce delle ragazze. I video di quella notte del 31 dicembre hanno fatto il giro del web con scene sfocate ma che non lasciavano dubbi a quanto stava accadendo: giovani donne che urlavano in preda al panico davanti agli atroci abusi di decine di coetanei.

violenze capodanno Milano
Violenze di capodanno a Milano, le prime condanne e gli otto arresti (ansa) milano.cityrumors.it

Nei giorni successivi alla notte di violenze di Capodanno, in pochi pensavano che le indagini delle forze dell’ordine sarebbero arrivate a identificare i colpevoli. E invece, quasi due anni dopo i festeggiamenti della notte di San Silvestro in piazza Duomo, sono 8 i giovani di origine nordafricana identificati. Di questi, alcuni già condannati, altri in attesa di processo.

Violenze di Capodanno a Milano: le condanne e gli altri arrestati

Sono otto i ragazzi identificati come autori delle violenze a carico di diverse giovani donne in piazza Duomo a Milano. Il numero è limitato se si prende in considerazione che in decine hanno partecipato alle aggressioni ma, al momento, abbastanza per sottolineare che anche chi si nasconde nel branco per maltrattare fisicamente una donna può essere identificato e condannato.

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Violenze di capodanno a Milano, le prime condanne e gli otto arresti (ansa) milano.cityrumors.it

Le condanne al momento sono due: la prima arrivata lo scorso maggio con 5 anni e 10 mesi di carcere per il 22enne Abdallah Bouguedra, nato a Torino da una famiglia di origine marocchina. Il giovane è stato identificato come componente di un gruppo composto da oltre trenta ragazzi che hanno aggredito all’angolo tra piazza Duome e via Mazzini una 19enne. Il suo nome compare tra i primi insieme a quelli di altri due minorenni.

L’attività investigativa della Squadra Mobile diretta da Marco Calì ha portato al fermo il 22enne attraverso una cavillosa indagine basata su indizi social, analisi delle telecamere di videosorveglianza della zona, tracce telematiche sui cellulari dei sospettati. A carico dell’indagato, oltre alle testimonianze delle vittime e degli amici, anche gli abiti indossati da Bouguedra quella notte e ritrovati in casa. La seconda condanna per le violenze di piazza Duomo è arrivata dopo due mesi dalla prima: il 30 giugno scorso. Condannati due giovani di 20 e 19 anni con ritro abbreviato: Abdel Fatah e Mahmoud Ibraim, rispettivamente condannati a 3 anni e 10 mesi e 4 anni e 10 mesi. Poi, a una settimana dal primo anniversario delle violenze di Capodanno, finiscono in carcere altri 4 giovani tutti di origini egiziane. Tutti accusati di violenza sessuale di gruppo e rapina. Un quinto, invece, viene arrestato ad agosto scorso in Germania. All’epoca dei fatti, tutti gli arrestati risultavano poco più che maggiorenni. Per loro il processo partirà il prossimo 5 febbraio 2024.

Manifestazione in memoria delle donne vittime di violenza

Questa mattina, 25 novembre 2023, in molte piazze italiane si manifesterà in memoria delle donne vittime di violenza. I due più grandi cortei sono previsti a Roma e a Milano. E proprio nel capoluogo lombardo il presidio “Il patriarcato uccide” è stato spostato da piazza della Scala in via Beltrami/Largo Cairoli.

L’appuntamento è per le 11:00 e si prevede un’affluenza senza precedenti. Si manifesterà sulle violenze di genere che sempre di più stanno invadendo le vite delle donne in Italia. La riunione metterà in luce ancora una volta un problema che non si arresta nei numeri, con denunce per violenze di genere in aumento.

La presidente del consiglio comunale di Milano, Elena Buscemi, come riporta MilanoToday, ha detto: “La violenza di genere è una piaga che attraversa età, classi sociali e culturali. È un problema davanti al quale non si può più tacere. Bisogna superare le ideologie e gli steccati mentali. Chiedo ai rappresentanti parlamentari di agire per contrastare un fenomeno purtroppo in crescita”.

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