In uno dei più noti negozi di alimentari milanese è andato virale per una decisione che sta facendo il giro della città
Andare nel negozio di tutti i giorni e accorgersi che qualcosa è cambiato. Normale, trattandosi di un’attività commerciale, meno quando la modifica riguarda un qualcosa che fa parte della vita di tutti i giorni e si deve pagare. E’ come andare in un bar e far pagare l’acqua del rubinetto, per intenderci.

E così è accaduto che un cliente abituale di un noto panificio milanese sia andato a comprare il pane come fa tutti i giorni, ma con una differenza, ovvero che, alla richiesta del taglio del pane, il fornaio l’abbia avvisato che da quel momento, per questa richiesta c’era un sovrapprezzo di 20 centesimi che andava a sommarsi sul prezzo del pane. Apriti cielo.
Non solo per quel che riguarda il taglio del pane, ma anche per una focaccia o qualsiasi altro prodotto che era necessario il taglio, dalla pizza a qualsiasi altra cosa, per il cliente si tratta di pagare 20 centesimi in più. Una decisione che non è stata presa benissimo dai clienti, ma non tanto per la decisione di far pagare il servizio, quanto per la scelta. Una decisione che il panificio e la pasticceria Sgroi di via Pier Luigi da Palestrina al civico 3, nel quartiere milanese Nolo, difende con le unghie e con i denti.
Se vi sta bene è così: scoppia la bagarre
La scelta è comunicata alla clientela da un cartello: «La richiesta di prodoti tagliati è di 20 centesimi in più», si legge nel foglio appeso vicino al pane esposto. Una scelta che non è stata gradita sui social dopo che un cliente ha pubblicato lo scontrino con il sovrapprezzo: in tutto 3,63 euro. «Adesso – si legge tra i commenti – fanno pagare anche a tagliare il pane a fette. Dove arriveremo?». «Si tratta di un servizio in più – commenta la commessa della panetteria – che richiede tempo e l’uso della macchina per tagliare il pane. Per questo motivo dev’essere retribuito, anche se con una cifra simbolica».
Questo scontrino ha acceso le polemiche come è accaduto, in passato, per il sovrapprezzo deciso da altri gestori per le brioche o le fette di torta tagliate in due oppure per il piattino in più per condividere un dolce.

Non esiste una legge, in Italia, che impedisca ai ristoratori o ai negozianti di richiedere un supplemento per tali servizi, compreso il tagliare una torta speciale acquistata altrove e portata da casa in un locale. Il sovrapprezzo può essere giustificato per coprire i costi del personale impiegato e perché potrebbe richiedere più tempo e attenzioni rispetto a un servizio standard. Per evitare malintesi e contestazioni, l’esercente deve informare il cliente in anticipo sull’applicazione di un supplemento, come è accaduto nella panetteria milanese.