Ultima Generazione, perché gli attivisti sono stati assolti a Milano. L’azione al Museo del 900 | VIDEO

Dopo essersi incollati al basamento di una statua del museo del 900 di Milano, gli attivisti sono stati assolti: ecco la pronuncia

A luglio 2022 si erano incollati al basamento di una statua del Boccioni che si trova al Museo del ‘900 a Milano come forma di protesta non violenta e, per questa azione, gli attivisti di Ultima Generazione sono finiti a processo. A distanza di due anni, però, è arrivata l’assoluzione poiché il fatto non sussiste: ecco le accuse e le dinamiche della sentenza.

Assolti gli attivisti di Ultima Generazione
Assolti gli attivisti di Ultima Generazione: ecco qual è il motivo (milano.cityrumors.it)

Alle ore 11 di questa mattina, presso il Tribunale di Milano, si è tenuta la seconda udienza del processo con rito abbreviato dei cinque attivisti di Ultima Generazione accusati di danneggiamento nei confronti del basamento della statua del Boccioni. Il giudice ha optato per l’assoluzione e la motivazione è chiara: secondo lui, il fatto non costituisce reato. Parallelamente, però, nella medesima sede è stata emessa anche una condanna: ecco perché.

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Le motivazioni dell’assoluzione

Per i cinque attivisti che si erano incollati al basamento della “Forme uniche della continuità nello spazio” del futurista Boccioni conservata al Museo del 900 di Milano, il giudice ha optato per l’assoluzione. A commentare questa decisione positiva anche il legale Gilberto Pagani, secondo il quale l’azione dei ragazzi è da leggere “…a difesa dell’ambiente, a difesa della salute pubblica e di tutti noi. Il problema è il tentativo di criminalizzare questi atti pacifici, legittimi e non violenti“.

Assolti gli attivisti di Ultima Generazione
Assolti gli attivisti di Ultima Generazione: ecco qual è il motivo (milano.cityrumors.it)

Secondo l’avvocato, inoltre, è necessario che i governi prendano immediatamente posizione in merito a questi problemi ambientali e climatici, quindi ben venga l’azione degli attivisti. “Se una cosa non ha una rilevanza mediatica, non esiste. Le opere d’arte sono utilizzate per ottenere l’attenzione che viene data dai media, attenzione che non avrebbero se organizzassero dibattiti e volantinaggio“, ha concluso.

La ricostruzione della manifestazione

Secondo le indagini condotte dal pm Enrico Pavone, i cinque attivisti avrebbero incollato al basamento dell’opera uno striscione che riportava la scritta “Ultima generazione” ed anche alcuni volantini che, secondo l’accusa, avrebbero lasciato evidenti tracce di colla sull’opera. Inoltre, sempre secondo la ricostruzione del pm, gli attivisti si sarebbero anche cosparsi le mani di colla e le avrebbero deliberatamente appoggiate al basamento, lasciando dei segni.

Una degli attivisti, però, durante il suo esame in aula ha negato di aver toccato l’opera. “Vediamo lo scandalo delle persone perché sembra che si stia facendo qualcosa alla statua, quando non è così. Questo è quello che rende il nostro pensiero più diffuso, perché le persone si scandalizzano e poi vanno a chiedersi cosa è successo”, ha detto Daniela Clemente, per la quale è poi arrivata l’assoluzione come per tutti gli altri.

Le condanne

Oltre a questo fatto legato al Museo del 900, tre dei cinque imputati erano accusati anche di aver violato il foglio via obbligatorio ricevuto il 10 giugno durante il blitz sulla tangenziale Est di Milano, sempre per sensibilizzare sul tema. Per questo capo di imputazioni sono stati condannati alla pena sospesa di uno e due mesi di arresto, senza la menzione nel casellario giudiziario.

 

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