Guasto tecnico a Milano Fiorenza paralizza il Nord Italia. Cancellazioni totali e ritardi epocali su Malpensa, Bergamo e linee svizzere
L’incubo si è materializzato nel peggior momento possibile. Questo lunedì 6 ottobre, la mobilità ferroviaria lombarda è stata letteralmente paralizzata da un catastrofico guasto tecnico che ha avuto il suo epicentro nel cruciale deposito di Milano Fiorenza.

L’arteria vitale del Nord Italia, già provata, ha ceduto sotto il peso di un malfunzionamento non meglio specificato, trasformando l’ora di punta in una mattinata di pura rabbia e frustrazione per decine di migliaia di pendolari e viaggiatori.
La crisi non è stata una semplice scaramuccia da ritardo: è stato un collasso sistemico che ha messo in ginocchio Trenord. Il deposito di Fiorenza, snodo nevralgico per l’organizzazione e lo smistamento dei convogli, ha smesso di funzionare regolarmente, impedendo a un numero indefinito di treni di raggiungere la linea o di partire in orario.
Il risultato è stata una cascata di ritardi, cancellazioni e deviazioni che ha dimostrato ancora una volta l’estrema fragilità di un sistema che regge a fatica il peso della metropoli.
Treni, tutte le linee in tilt
Il disastro si è propagato a macchia d’olio, infettando le linee più sensibili e vitali per l’economia e i collegamenti internazionali. Ne hanno risentito le seguenti linee:
- Verona – Brescia – Milano
- Malpensa – Milano Centrale
- Bergamo – Carnate – Milano
- Bergamo – Treviglio
- Brescia – Treviglio – Milano
- Malpensa – Saronno – Milano Centrale
- S11 Chiasso – Como – Milano – Rho
- Locarno – Lugano – Chiasso – Milano Centrale

Il bollettino delle variazioni e delle cancellazioni è impietoso. Numerosi treni, di vitale importanza per chi inizia la settimana lavorativa, sono stati semplicemente soppressi. Tra questi, il 2916 delle 5:25 da Milano Centrale diretto a Malpensa, e convogli cruciali per i pendolari come il 25815 per Ponte San Pietro e il 24513 diretto a Treviglio.
Altri, pur non essendo cancellati, hanno subito una decapitazione del percorso. Il treno 2921 (Malpensa T2 – Milano Centrale) ha fatto partire i suoi passeggeri solo da Busto Arsizio Nord, costringendo i viaggiatori aeroportuali a un tour de force alternativo. Similmente, convogli diretti a Novara e Varese hanno dovuto inventarsi partenze da Milano Porta Garibaldi o Certosa, lasciando a terra migliaia di pendolari.
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Ancora una volta, il sistema ferroviario milanese crolla, e il prezzo di questo collasso tecnico è pagato interamente dai cittadini, condannati a subire ritardi e cancellazioni come parte del loro inferno quotidiano.