Dramma all’ospedale di Angera: un 91enne ha sparato alla moglie malata, poi si è suicidato. La ricostruzione dell’accaduto, il contesto familiare, le prime ipotesi degli inquirenti e le reazioni della comunità locale.
Shock ad Angera in provincia di Varese: un uomo di 91 anni ha ucciso la moglie 86enne con un colpo di pistola all’interno dell’ospedale di Angera, poi ha rivolto l’arma contro se stesso. I due erano sposati da oltre sessant’anni.

Una situazione estrema che nessuno per la verità sembrava aspettarsi nel reparto dell’ospedale dove la donna era ricoverata da qualche giorno a seguito di alcune complicazioni a una malattia ormai diventata cronica da tempo.
Ospedale, uccide la moglie ricoverata…
La tranquillità dell’ora di ricevimento dei degenti è stata squarciata da due colpi di pistola esplosi in piena mattina. Nella stanza del reparto femminile di degenza dell’ospedale Ondoli un uomo di 91 anni, Giuseppe Rizzotti, ha sparato alla moglie 86enne, Anna Castoldi. Subito dopo, si è tolto la vita con la stessa arma.
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A trovare i corpi sono stati gli infermieri, immediatamente richiamati dal rumore degli spari. La scena che si sono trovati davanti è stata purtroppo tragica e irrimediabile. Inutili i soccorsi: la donna era già morta, e il marito è deceduto pochi istanti dopo all’arrivo del personale sanitario d’emergenza con la pistola ancora chiusa nella mano destra.
…e si spara subito dopo
Le prime testimonianze raccolte da amici e parenti parlano di una coppia molto unita, sposata da oltre sessant’anni. Lui andava a trovare la donna tutti i giorni fermandosi a lungo in ospedale. I due vivevano a Cuasso al Monte e non si erano mai separati.
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Secondo chi li conosceva, lui non si capacitava di vederla soffrire. Da giorni appariva molto provato, silenzioso.
La ricostruzione dei fatti: dinamica e dettagli
L’uomo era entrato regolarmente in ospedale per la solita visita, aveva libero accesso al reparto per assistere la moglie e nessuno ha notato nulla di strano o sospetto. I controlli di sicurezza all’ingresso non prevedono il metal detector dunque nessun operatore ha sospettato che l’uomo potesse essere armato.
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I due colpi sono stati uditi distintamente intorno alle 10.30. Infermieri e medici si sono precipitati nella stanza, ma non c’è stato nulla da fare. Il personale ha immediatamente allertato le forze dell’ordine, che hanno posto sotto sequestro l’intera area e aperto un’inchiesta per omicidio-suicidio.
L’inchiesta e le ipotesi della Procura
Qualche dubbio sulla provenienza della pistola rinvenuta sulla scena, una semiautomatica calibro 7.65 che apparentemente l’uomo non possedeva.
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La Procura di Varese ha aperto un fascicolo, anche se appare chiaro fin dalle prime ore che si tratti di un omicidio-suicidio nato in drammatiche circostanze familiari. Il magistrato incaricato ha già predisposto accertamenti medico-legali e un’autopsia su entrambi i corpi per confermare tempi e dinamica.
Reazioni e sgomento nella comunità
Eleonora Bonora, il sindaco di Cuasso – dove la coppia viveva – ha espresso cordoglio per l’accaduto, parlando di “una coppia molto nota e rispettata in paese, sempre uniti, sempre presenti nelle iniziative della comunità. La nostra comunità saprà stringersi intorno alla famiglia di questa coppia ma in questo momento di estremo dolore e riflessione mancano le parole”.
Anche perché Cuasso un anno e mezzo fa era rimasta scossa da una tragedia del tutto simile quando un uomo, Pierluigi Lachi, aveva sparato con il suo fucile alla moglie, ricoverata a Varese. Poi, dopo avere chiamato il 112, aveva rivolto contro di sé l’arma uccidendosi. La donna era morta qualche ora dopo di lui.