Due annegati a Trezzo sull’Adda nel giro di poche ore: un sedicenne annegato nel Naviglio della Martesana e una donna dispersa nel fiume Adda. Il caldo spinge in acqua, ma la corrente uccide. Allarme delle autorità.
L’estate è scoppiata su Milano con un’onda di calore improvvisa, feroce e impietosa. Le temperature hanno superato i 34 gradi nel pomeriggio di giovedì, lasciando città e hinterland in cerca di refrigerio.

Oggi, se possibile, la situazione è sembrata ancora peggiore, soprattutto in città. Una tregua dovrebbe arrivare la prossima settimana con alcuni piovaschi.
Milano e il caldo: è emergenza
In una città sempre più attanagliata dalla morsa del caldo, fiumi, canali e specchi d’acqua sono diventati punti di ritrovo improvvisati, ma anche teatri di tragedie evitabili. È in questo contesto che si inseriscono due episodi drammatici avvenuti a distanza di poche ore nella stessa zona, a Trezzo sull’Adda.
LEGGI ANCHE – Sparatoria Rozzano, due feriti in piazza Foglia: fuga in scooter, caccia ai responsabili
Nel primo pomeriggio di ieri, un ragazzo di 16 anni, di origine sudanese, ha perso la vita nelle acque del Naviglio Martesana dopo un tuffo per sfuggire alla calura. Poco più tardi, una donna di 62 anni è stata trascinata via dalla corrente dell’Adda. Per lei si teme il peggio: le ricerche sono in corso da oltre 24 ore.
Due annegati in provincia di Milano
La prima tragedia si è consumata poco dopo le 13 di ieri. Un ragazzo di 16 anni, residente a Cornate d’Adda, si era recato con un amico nel punto in cui nasce il Naviglio Martesana. Secondo quanto riferito dalle autorità, i due si sono tuffati per trovare sollievo dal caldo, ma qualcosa è andato storto.
“Dopo pochi istanti non lo abbiamo più visto riemergere”, ha raccontato un testimone. L’amico ha lanciato l’allarme chiamando il 112.
LEGGI ANCHE – Rissa a Baggio: nove denunciati tra cazzotti e bastonate in piazza Anita Garibaldi
I soccorsi sono arrivati rapidamente: sul posto vigili del fuoco, sommozzatori e un’ambulanza del 118. Ma per il giovane non c’era più nulla da fare. Il corpo è stato ritrovato solo ore dopo, trascinato per circa quattro chilometri fino a valle della chiesa della Concessa.
Sarà l’autopsia, disposta dalla Procura, a chiarire le cause precise del decesso. Non si esclude un malore, forse una congestione… “Ma in quel punto la corrente è pericolosa – dicono i soccorritori – capace di trascinare via anche chi sa nuotare.”
La donna dispersa nell’Adda
Poco dopo il ritrovamento del ragazzo, un’altra emergenza ha impegnato i soccorritori lungo lo stesso tratto di fiume. Una donna di 62 anni risulta dispersa dalle prime ore del mattino. A denunciarne la scomparsa è stato il marito, che si è presentato dai carabinieri intorno alle 8, preoccupato per l’assenza della moglie.
LEGGI ANCHE – Allarme al Politecnico di Milano: evacuato il laboratorio di Chimica per rischio esplosione
Secondo una prima ricostruzione fornita dagli investigatori, la donna si sarebbe gettata volontariamente nel fiume Adda all’alba, intorno alle 5. Da quel momento, le ricerche sono proseguite ininterrottamente: prima per tutta la giornata di giovedì e poi all’alba di venerdì.
“Stiamo battendo metro dopo metro con i nostri nuclei specializzati SAPR e TAS” – fanno sapere i Vigili del fuoco. I soccorritori provengono sia dal comando di Milano sia da quello di Bergamo, operando con sommozzatori, droni e strumentazione a scansione. Ma al momento del corpo della donna ancora nessuna traccia.
Allarme annegati: Milano tra caldo, fiumi e rischi invisibili
Questi due episodi si aggiungono a un quadro di crescente allarme per i casi di annegati nei corsi d’acqua milanesi e lombardi. Secondo i dati più recenti, ogni anno decine di persone muoiono annegate in canali, rogge e fiumi, spesso sottovalutandone la pericolosità. E ogni estate il conto si riapre con nuovi nomi.
LEGGI ANCHE – Elezioni Milano: referendum flop in città, Cernusco sul Naviglio elegge una Sindaca e supera il quorum
“Fiumi e canali possono sembrare invitanti, ma nascondono forti correnti, detriti invisibili e profondità irregolari – avverte la Protezione Civile lombarda – l’acqua è fredda e scorre con violenza, anche quando in superficie appare calma. Bastano pochi secondi per finire in una situazione senza via d’uscita.”
Troppi annegati, leraccomandazioni dei Vigili del fuoco
A seguito di questi ultimi tragici episodi, i Vigili del fuoco hanno diffuso una nota per sensibilizzare i cittadini, soprattutto i più giovani: “Raccomandiamo con forza di non tuffarsi in fiumi, canali o corsi d’acqua non controllati. In molte aree il rischio di annegamento è altissimo, anche per chi sa nuotare bene.”
Anche il Comune di Milano, in vista del fine settimana di grande caldo, ha rilanciato l’allerta: “In questi giorni i nostri canali e fiumi sembrano oasi, ma sono trappole. Chiediamo alle famiglie di sensibilizzare i ragazzi: serve consapevolezza, non solo divieti.”
LEGGI ANCHE – Omicidio Saronno, anziano accoltellato in casa: fermata la nuora, trovata con il coltello in mano
Il numero degli annegati potrebbe crescere se non si mette in campo una maggiore informazione e prevenzione: “È importante che chiunque viva momenti di fragilità emotiva possa rivolgersi ai servizi attivi sul territorio” – ha ricordato l’assessorato al Welfare di Regione Lombardia.
Emergenza caldo: temperature record e pericoli sottovalutati
La giornata del 12 giugno è stata una delle più calde dell’anno a Milano e provincia. L’ARPA ha registrato picchi di 35 gradi a mezzogiorno, con un’umidità percepita che ha fatto salire la temperatura oltre i 40 gradi.
“Il caldo è un fattore aggravante in molte situazioni di fragilità – spiegano i medici dell’ospedale Niguarda – non è raro che spinga a gesti inconsulti o a scelte impulsive. Per questo è fondamentale l’azione di prevenzione sociale oltre che sanitaria.”