Stalker danneggia braccialetto elettronico: voleva seguire l’ex fidanzata. È in carcere

Era stato il primo provvedimento d’urgenza con l’utilizzo del braccialetto elettronico, ma sul fronte violenza contro le donne emerge un nuovo dettaglio: cosa ha fatto un uomo e quali sono state le conseguenze del suo gesto. 

Lo avevano applicato per la prima volta in Italia. Divieto di avvicinamento alla donna con l’utilizzo di un braccialetto elettronico: si tratta della misura messa in atto ed entrata in vigore lo scorso 9 dicembre in seguito al femminicidio della studentessa Giulia Cecchettin.

Carabinieri
Carabinieri arrestano un 30enne che avrebbe manomesso braccialetto elettronico per spiare la ex in un bar (Immagine Rete)

Ma ora per il caso del 30enne italiano di origini egiziane, residente a Cinisello Balsamo, emergono delle novità non di poco conto. Secondo le informazioni raccolte, il pizzaiolo era stato già condannato a 18 mesi di reclusione con l’accusa di stalking nei confronti della ex, una ragazza che abita in provincia di Monza Brianza.

La vicenda

Non solo è stato il primo a ricevere la misura del braccialetto elettronico per un simile reato, ma è stato anche arrestato in flagranza di reato per aver manomesso il braccialetto ed essersi recato in un bar frequentato dalla giovane. L’uomo di 30 anni avrebbe infatti perseguitato di nuovo la ragazza e si è quindi presentato all’interno del locale che di solito frequenta. Questa sua scelta di recarsi nel bar gli è costato il trasferimento in carcere: a prendere la decisione è stato il Tribunale di Monza.

Carabinieri Milano
Carabinieri arrestano un cittadino italo-egiziano di 30 anni, avrebbe manomesso il braccialetto elettronico (ANSA)

Non sarebbero serviti quindi a nulla gli ammonimenti della Questura di Monza e il conseguente arresto di K.A. mentre si trovava alla fermata dell’autobus, la stessa in cui sarebbe scesa la sua ex. L’uomo avrebbe ricoperto la macchina con un lenzuolo, scrivendo frasi romantiche, ma questo non lo avrebbe salvato a causa della condotta persecutoria nei confronti della ragazza.

Prima di questo episodio era stato condannato agli arresti domiciliari e ad indossare il braccialetto elettronico d’urgenza. Si tratta del primo caso avvenuto in Italia da quando è stato introdotto il dispositivo per reati simili, così come la violazione e l’arresto mentre era in casa.

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La segnalazione

Tutto è partito da alcuni conoscenti della ragazza presa di mira che avrebbero visto il 30enne all’interno del bar. Proprio per questo, infatti, l’uomo avrebbe violato il divieto di avvicinamento presso i luoghi di residenza, lavoro, vacanza e viaggio e negli altri luoghi frequentati dalla giovane. Si sarebbe dovuto mantenere lontano ad una distanza di almeno 500 metri. E proprio la mancata segnalazione del braccialetto avrebbe fatto scattare l’allarme. Le forze dell’ordine sono giunte in casa del pizzaiolo per un controllo, ricevendo la conferma del dispositivo segnaletico non funzionante. Da qui è scattato l’arresto, anche se non in flagranza di reato. Questo è quanto previsto dalle norme sul Codice rosso: il 30enne rischia una condanna da uno a 5 anni di carcere.

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