Sequestrato l’arsenale della Curva Nord: un arresto, decine di armi intercettate

La polizia ha ufficializzato il sequestro di numerose armi – pistole, fucili automatici, persino bombe a mano – riconducibili alla Curva Nord dei tifosi dell’Inter, un arresto

Una importante operazione della Squadra Mobile di Milano ha portato alla scoperta di un arsenale di armi in un deposito di Cambiago, in provincia di Milano.

Curva Nord
La Curva Nord resta al centro di indagini e inchieste da parte della Questura di Milano – ANSA (MIlano.CityRumors.it)

Gli inquirenti non hanno dubbi che le armi siano riconducibili alla Curva Nord dei tifosi dell’Inter. Tra i materiali sequestrati figurano pistole, kalashnikov, bombe a mano e numerosi proiettili.

Curva Nord, sequestrato un arsenale di armi da guerra

L’indagine ha portato all’arresto di Cristian Ferrario, 50 anni, ultrà nerazzurro legato ad Andrea Beretta, già in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, ex capo della tifoseria organizzata.

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La perquisizione è avvenuta nella notte tra venerdì e sabato, quando la Squadra Mobile ha ispezionato un capannone riconducibile a una società che sarebbe legata ai vertici della Curva Nord. L’operazione, condotta con discrezione, si è conclusa all’alba, portando alla luce un vero e proprio deposito di armi, persino bombe a mano e fucili da guerra. La proprietà dell’immobile, secondo le prime ricostruzioni, è formalmente intestata a una società vicina agli ambienti ultras nerazzurri.

Le indagini dopo l’omicidio Bellocco

Inevitabile che tutto riporti all’omicidio di Antonio Bellocco, capo della tifoseria nerazzurro, membro dell’omonima famiglia malavitosa legata alla ‘ndrangheta calabrese, freddato durante una discussione da un altro capo ultra, Andrea Beretta, attualmente in carcere a San Vittore.

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In carcere anche Cristian Ferrario, un altro leader della Nord, l’uomo che di fatto aveva in consegna il deposito, proprietà di una società immobiliare riconducibile a Beretta. Ferrario è dipendente del negozio ufficiale della Curva Nord “We Are Milano”. Anche il suo non è un nome nuovo per gli inquirenti.

Chi è Cristian Ferrario

Già destinatario di una misura cautelare nell’ambito dell’indagine “Doppia Curva” che aveva smantellato i direttivi delle tifoserie organizzate di Inter e Milan, inchiesta che aveva seguito di pochi giorni l’omicidio di Bellocco, Ferrario aveva già ammesso i propri legami con i co-indagati, tra i quali Beretta e Bellocco. L’inchiesta “Doppia Curva”, coordinata dal gip Domenico Santoro e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, aveva messo in luce una fitta rete di rapporti tra la criminalità organizzata e alcuni ambienti ultras. Inevitabile che questo ingentissimo sequestro nasca proprio dagli sviluppi di questa indagine e dei primi arresti ad essa collegati.

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Nelle dichiarazioni rese durante l’interrogatorio di garanzia, Ferrario aveva mostrato segnali di pentimento e un iniziale distacco dal disegno criminoso orchestrato dai suoi co-indagati. Tuttavia, il ritrovamento dell’arsenale pone nuovamente l’attenzione sulla sua figura e sul ruolo svolto all’interno del contesto criminale legato alla Curva Nord.

Curva Nord in silenzio in attesa di conferme

Nonostante le notizie emerse, trapelate da fonti investigative, non ci sono ancora commenti ufficiali da parte della Questura di Milano che non ha rilasciato alcun comunicato sull’operazione. Al momento le fonti ufficiali di Questura e Squadra Mobile non hanno confermato né smentito il coinvolgimento diretto della Curva Nord nel possesso dell’arsenale, ma il ritrovamento di armi da guerra e l’arresto di Ferrario non fanno che rafforzare i sospetti sulla connessione tra il tifo organizzato e attività criminali.

In attesa di conferme e di ulteriori sviluppi il sequestro di Cambiago apre uno scenario ancora più preoccupante sulle relazioni tra il tifo cittadino e il crimine organizzato.

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