A distanza di una settimana dall’incidente stradale avvenuto nel Comasco in cui ha perso la vita il motociclista 23enne Riccardo Legnani dalle telecamere arriva la svolta nelle indagini: denunciata una donna
Sette giorni dopo la tragedia costata la vita al 23enne di Rescaldina, Riccardo Legnani, i carabinieri di Turate che seguono le indagini sull’incidente stradale, hanno proceduto a denunciare una 45enne di Cogliate che avrebbe avuto un ruolo nella caduta del ragazzo dalla moto.
L’auto della donna avrebbe, secondo le immagini estrapolate dalle telecamere di sorveglianza lungo il rettilineo stradale, ostacolato il rientro della moto durante un sorpasso. La macchina della 45enne ora è stata messa sotto sequestro dagli uomini dell’Arma, a disposizione per gli accertamenti che si renderanno necessari.
Il sorpasso mortale
L’incidente in moto è avvenuto mercoledì scorso intorno le 21.30 di sera, quando il 23enne Riccardo Legnani, in sella alla sua Ducati Monster 900 in via Cavour a Turate, provincia di Como, in un tratto rettilineo della strada era intendo a sorpassare un camion utilizzando la corsia di canalizzazione al centro della strada.
Nel rientrare sulla carreggiata il giovane aveva perso il controllo della due ruote cadendo rovinosamente sull’asfalto. In un primo momento si era ipotizzato che potesse aver toccato il camion, destabilizzandosi e finendo a terra. Ma successivamente, dall’analisi delle telecamere posizionate su quel tratto di strada gli investigatori modificarono la dinamica dell’accaduto.
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La svolta nelle indagini
Insieme all’acquisizioni delle immagini video i carabinieri di Turate studiarono a fondo anche l’impianto comunale di lettura targhe, rivelando, infine la presenza di un’altra auto su quel tratto di strada. A bordo dell’automobile una donna di 45 anni che avrebbe compiuto la stessa manovra di sorpasso del centauro, ma nel senso opposto di marcia.
Così facendo la macchina si è affiancata alla moto e da quel momento non è possibile sapere se c’è stato un contatto, anche minimo, tra i due mezzi o se è bastato l’approssimarsi dell’auto per far sbandare la vittima facendolo cadere a terra in prossimità del camion, mentre la macchina procedeva nella direzione opposta, non fermandosi dopo l’incidente.
Ieri, martedì 2 luglio, il fascicolo in Procura a Como, che era rimasto contro ignoti ora ha un sospettato, ovvero la donna di 45 anni. Si aggiunge, così, un nuovo elemento nell’incidente mortale che riguarda appunto il coinvolgimento della conducente del veicolo. Sono stati trasmessi gli atti in Procura ed ora sono al vaglio del pm. Si procederà ora per accertamenti tecnici, necessari a valutare soprattutto la possibilità che moto e auto siano entrate in collisione tra loro oppure no.
Nel frattempo, lunedì 1° luglio è stato affidato al medico legale Giovanni Scola l’incarico per svolgere l’autopsia sul cadavere del 23enne, dopo che i medici avevano proceduto al prelievo degli organi del giovane.