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Cronaca

Pamela Genini uccisa con oltre 30 coltellate, la mamma non si capacita: “Lei era il sole, il mostro deve pagare”

Sono in corso approfondimenti sulla vita e gli affari di Gianluca Soncin, accusato dell’omicidio di Pamela Genini, avvenuto martedì scorso in via Iglesias a Milano. Tutti i dettagli.

Non si dà pace la mamma di Pamela Genini, la 29enne uccisa nel proprio appartamento da Gianluca Soncin, di 52 anni, attualmente nel carcere di Milano San Vittore con l’accusa di omicidio aggravato.

La donna, di nazionalità russa, è stata raggiunta ieri dal Tgr Lombardia. “Faccio fatica a parlare, – ha affermato la donna – però vi dico che per tutto quello che ha fatto quel mostro a mia figlia deve pagare. L’ha fatta soffrire tanto. Era tutto bello in mia figlia, era un sole, un amore. La luce che c’era in lei portava amore a tutti”. La mamma di Pamela è finita anch’ella suo malgrado sulle cronache degli ultimi giorni. Secondo le ricostruzioni, Soncin più volte aveva minacciato la giovane di uccidere la madre, in un generale clima di violenze, abusi e vessazioni.

Pamela Genini uccisa con oltre 30 coltellate, la mamma non si capacita: “Lei era il sole, il mostro deve pagare” (FACEBOOK FOTO) – MilanoCityrumors.it

Una relazione malata, un “quadro agghiacciante” per dirla con le parole dei pm della Procura della Repubblica di Milano, durata poco più di un anno. E finita più volte, l’ultima proprio poche ore prima del tremendo femminicidio. Una storia finita con più di trenta coltellate, come confermato ieri dall’autopsia, che Soncin ha inferto a Genini dopo essere entrato nell’appartamento di soppiatto grazie ad un doppione delle chiavi che aveva realizzato di nascosto.

Tre i colpi letali sferrati da Gianluca a Pamela, e serviranno approfondimenti per capire se ci siano state altre ferite mortali nella zona del collo. Il gip Tommaso Perna ha parlato di “follia omicidiaria” nel provvedimento di convalida del fermo e di applicazione della misura cautelare del carcere. Le trenta coltellate dimostrerebbero la crudeltà con cui ha agito il 52enne originario di Biella. Le ferite “hanno determinato una sofferenza non trascurabile alla vittima” che “ha acquisito consapevolezza dell’imminente fine“.

“Che faccio? Ho paura, questo è completamente matto”

Sono ancora molti gli aspetti da chiarire intorno all’omicidio avvenuto attorno alle 21 e 30 di martedì scorso in via Iglesias a Milano. Pamela era in casa con la sua cagnolina ed era al telefono con il suo ex, Francesco Dolci,  con cui era rimasto in ottimi rapporti. Il giovane ha sentito le ultime parole di paura della ragazza e ha dato l’allarme: “Che faccio? Ho paura, questo è completamente matto”. Il ragazzo le ha risposto: “La polizia sta arrivando”. Ma gli agenti non hanno fatto in tempo.

Ci sono da chiarire due episodi in particolare, nel recente passato di Pamela e Gianluca. Il 3 settembre del 2024 la giovane sarebbe stata aggredita da Soncin a Cervia, dove hanno convissuto per un breve periodo. È stata refertata il giorno dopo all’ospedale di Seriate, nella Bergamasca e al pronto soccorso ha spiegato di aver subito violenza dal compagno. Nessuna segnalazione è però giunta alla Procura di Bergamo, nonostante un doppio intervento dei carabinieri: a Cervia per una lite domestica, a Seriate allertati dall’ospedale.

“Che faccio? Ho paura, questo è completamente matto” (ANSA FOTO) – MilanoCityrumors.it

Il 9 maggio 2025, invece, è intervenuta la polizia. La 29enne aveva chiamato le forze dell’ordine perché c’era “un uomo intento a bussare diverse volte alla propria porta dell’abitazione“. Gli agenti lo hanno trovato fuori e allontanato senza ulteriori problemi. Pamela ha parlato in quell’occasione del 52enne come di un amico che le doveva dei soldi. I controlli nei terminali non hanno rilevato denunce o interventi pregressi. La ragazza non ha poi denunciato.

Soncin, che non ha poi risposto né al pm né al gip, al momento dell’arresto ha detto di lavorare presso l’azienda di pellame del padre ad Arzignano, non lontano da Vicenza. Gli inquirenti stanno scandagliando vita e affari del 52enne.. Nell’auto di Soncin, oltre ad un altro coltello simile a quello usato per uccidere, sono stati trovati diversi psicofarmaci, tre carte di credito Revolut e 1.725 euro in contanti. Lunedì prossimo si terrà una riunione operativa tra inquirenti e investigatori.