E’ arrivato in Italia e sta prendendo sempre più piede a Milano: è l’OxyContin, il cui abuso negli USA ha portato alla morte ben 500.000 persone. Arrestato pusher 28enne trovato con 122 pastiglie di ossicodone. Non è il primo arresto. Cresce l’allerta
Il potente farmaco che come principio attivo ha l’ossicodone viene utilizzato in medicina come potente antidolorifico, soprattutto in campo oncologico. Ma la storia ha portato alla luce l’altra faccia della medaglia. Infatti, sempre più di frequente i tossicodipendenti usano l’OxyContin come sostitutivo dell’eroina, molto più a buon mercato ma che ricorda gli stessi effetti.
A Milano l’ultimo sequestro di OxyContin, ben 122 pastiglie pronte per essere spacciate, è andato in scena ieri, venerdì 5 aprile in viale Stelvio angolo Bassi, in zona Maciachini poco prima dell’ora di pranzo quando la polizia di Stato del reparto Nibbio dell’Ufficio di prevenzione generale della Questura ha arrestato un algerino di 28 anni.
L’arresto del pusher di OxyContin
L’intervento avvenuto intorno le 11.30 di ieri da parte dei motociclisti del reparto Nibbio della Questura meneghina ha portato al fermo un ragazzo di 28 anni algerino, scoperto essere irregolare su suolo italiano e con precedenti di polizia, per spaccio di droga. Il pusher aveva con sé 112 pasticche di OxyContin, e per questa ragione è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.
Cresce l’allarme a Milano
Non è la prima volta che le pastiglie a base di oxycodone compaiono sulle vie del capoluogo Lombardo. Diversi sono stati, anche nel recente passato, i pusher di oppioidi fermati in occasioni differenti sia nell’area della Stazione Centrale di Milano che in zona San Siro. Nello specifico, alla fine del 2021, gli agenti dell’Upg, hanno arrestato un 50enne egiziano in corso Lodi che con sé aveva 158 pillole e 26 ricette elettroniche regolarmente firmate.
Le ulteriori indagini hanno poi portato a un medico di base di 61 anni con studio in corso XXII Marzo, anch’esso finito in manette con l’accusa di aver “sfruttato” i nomi dei suoi pazienti malati di tumore per stampare le prescrizioni da vendere ai pusher di ossicodone.
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Abuso di ossicodone: i danni sul corpo
L’abuso di OxyContin si è sviluppato negli Stati Uniti alla fine degli anni ’90. Qui l’OxyContin veniva chiamato comunemente “hillbilly heroin”, ovvero “eroina dei montanari”, poiché il suo utilizzo ha avuto origine tra le comunità dei Monti Appalachi, in Nord America. Tra il 1999 e il 2017 in America sono morte almeno 500.000 persone per overdose di ossicodone, che di fatto sono ritenute delle pillole di eroina.
Tra i tossicodipendenti il suo uso e abuso avviene per via orale o endovenosa. Come spiegato sul sito della DEA, le pasticche vengono frantumate e sniffate oppure sciolte in acqua e iniettate endovena. Mentre altri sciolgono la compressa posizionata su un foglio di alluminio e poi ne inalano i vapori.
Gli effetti fisiologici dell’ossicodone su chi ne fa uso, nel tempo possono causare gravi danni al fegato. Euforia e sensazione di rilassamento sono gli effetti più comuni dell’ossicodone sul cervello, il che spiega il suo alto potenziale di abuso. Ma gli effetti di un sovradosaggio (overdose) sono molto più pericolosi. Essi comprendono: sonnolenza estrema, debolezza muscolare, confusione, pelle fredda e umida, pupille puntiformi, respiro superficiale, battito cardiaco lento, svenimento, coma e possibile morte.