Una coppia insieme da oltre 50 anni, una vita vissuta in due e finita nello stesso giorno per mano di lui, il marito che uccide a colpi di pistola la moglie e poi si toglie la vita. Nadia e Roberto erano una coppia tranquilla. Rimane il mistero degli spari
Secondo i vicini di casa Nadia Gentili, 74enne, e Roberto Iuliano, 78enne, erano una coppia affiatata. Insieme da 50 anni, un matrimonio sereno e tranquillo, senza (apparentemente) problemi. Lui, ex poliziotto in pensione, ha ucciso con la sua pistola regolarmente detenuta, la moglie.
Poi si è suicidato. Una tragedia familiare che ha scosso via Sacconaghi, a Gallarate (Milano). Una zona residenziale che vive le sue giornate spensierate, dove la quotidianità è placida. Almeno fino alla scoperta dei due corpi senza vita avvenuta, per opera del figlio dei due coniugi pensionati, lo scorso venerdì.
La scoperta dei cadaveri
Dall’omicidio-suicidio della coppia di coniugi di Gallarate, al momento nessuna ombra sulla vita privata dei due è emerso dalle indagini. Nulla che potesse far prevedere la tragedia familiare venuta alla luce venerdì scorso in via Sacconaghi. Rimane avvolto nel mistero l’orrendo dramma che ha suscitato sgomento a Gallarate.
Non solo gli investigatori ma anche i conoscenti della coppia, gli amici più stretti e i familiari continuano a domandarsi: perché Roberto Iuliano ha ucciso la moglie Nadia sparandole con la pistola e poi si è tolto la vita?
A fare la sconcertante scoperta il figlio della coppia, arrivato a casa dei genitori venerdì sera per una visita trovandoli entrambi morti.
Scioccato, l’uomo ha immediatamente chiamato i soccorsi. Sul posto i sanitari del 118 giunti in ambulanza hanno accertato il decesso di ambedue gli anziani e i carabinieri della Compagnia di Gallarate che hanno effettuato tutti i rilievi, escludono l’intervento di terze persone. Al momento non sono stati trovati eventuali biglietti d’addio lasciati dall’uomo prima di commettere il tragico gesto. E quindi, nessuna traccia che possa spiegare il perché di quella follia.
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Le testimonianze dei vicini
Il delitto dei coniugi di Gallarate risalirebbe a qualche giorno prima di venerdì sera, giorno della drammatica scoperta ma per avere una certezza maggiore bisognerà attendere l’esame autoptico sui due corpi. L’autopsia, infatti, è stata disposta dall’autorità giudiziaria e farà luce sulla dinamica della tragedia.
Nel frattempo è da chiarire il movente, al momento sconosciuto. Le indagini dei militari della Compagnia di Gallarate, coordinati dal pubblico ministero di Busto Arsizio, Susanna Molteni, procedono. Marito e moglie, Roberto e Nadia, sono stati descritti dai vicini di casa come persone affabili, educate, sempre in ottimi rapporti con tutti.
Un residente della zona, come riporta il Giorno, ha raccontato: “Quando ci incontravamo per strada ci fermavano sempre a fare quattro chiacchiere, non ho parole per descrivere il mio stato d’animo”. Un’altra signora, scioccata per quanto accaduto in quella tranquilla via residenziale in provincia di Milano, ha solo detto, riferendosi alla coppia: “Brave persone”. Rimane il forte interrogativo sollevato da chi indaga: perché l’ex poliziotto in pensione avrebbe dovuto uccidere la moglie e poi suicidarsi? Tutto sembra non avere un senso logico oggi. Ma a chiarire la tragedia sarà di sicuro il lavoro degli investigatori.