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Cronaca

Omicidio Sharon Verzeni: oggi l’autopsia. Ricostruito il percorso di 50 minuti prima dell’accoltellamento

Oggi verrà effettuata l’autopsia sul corpo di Sharon Verzeni, uccisa con sei coltellate a Terno d’Isola. Si indaga sul percorso effettuato dalla 33enne. L’assassino conosceva gli orari e le abitudini della donna?

E’ lunedì notte, la mezzanotte è scattata da poco a Terno d’Isola, nella bergamasca. Sharon Verzeni esce di casa, in via Merelli 28/E e inizia a camminare. Sono 50 minuti scarsi di percorso prima che venga assalita dal suo assassino con sei coltellate inferte tra la schiena e il torace.

Omicidio Sharon Verzeni: oggi l’autopsia. Ricostruito il percorso di 50 minuti prima dell’accoltellamento – ANSA – Milano.cityrumors.it

Gli investigatori si focalizzano proprio sui 50 minuti: è qui che il giallo si infittisce. La telecamera dei vicini di casa riprende la donna sola, mentre, come ha riportato il padre dell’estetista, altre volte era uscita a camminare insieme al compagno Sergio Ruocco, sempre di sera tardi. Il padre di Sharon definisce il fidanzato della figlia come “uno splendido ragazzo”.

Sentito dai carabinieri, l’elettricista di Seriate, ha sostenuto di essere rimasto in casa quella sera e, a confermare la sua versione dei fatti le telecamere che danno sul cancello della loro villetta che non hanno rilevato la sua presenza in uscita dalla casa o in entrata più tardi dopo l’omicidio.

Ricostruito il percorso

Nel frattempo, i carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Zogno che seguono il caso di omicidio hanno ribadito che al momento “si stanno seguendo tutte le piste e non ci sono indagati”. Si cerca di ricostruire il percorso effettuato dalla 33enne quella notte. La casa di Sharon Verzeni dista 650 metri da via Castegnate al civico 32, dove è stata soccorsa in fin di vita.

Omicidio Sharon Verzeni, uccisa con sei coltellate alla schiena: mistero sull’aggressore – ANSA – milano.cityrumors.it

Gli investigatori ripercorrono in nove minuti: pochi rispetto al tempo trascorso tra l’uscita da casa della vittima e la telefonata con cui lei stessa chiede aiuto al 112, intorno mezzanotte e 50 minuti. I carabinieri, attraverso i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona, hanno ricostruito il percorso effettuato dalla 33enne.

Secondo le immagini, Sharon avrebbe compiuto un giro più largo rispetto a una camminata diretta da via Merelli a via Castegnate. Questo darebbe una spiegazione al perché fosse rimasta fuori casa più a lungo rispetto al tempo medio di percorrenza. Uno dei punti da mettere in chiaro ora è se era sua abitudine o se l’estetista aveva un motivo particolare.

Dov’era il killer?

Dalle immagini video purtroppo il tratto di strada dove è avvenuta l’aggressione non è coperto dalle telecamere. Dai filmati analizzati fino a questo momento dai carabinieri non emerge la presenza di qualcuno che seguisse la vittima. Sarebbe parso immediatamente chiaro a quell’ora di notte, con poche persone in giro.

Quel che non si spiega è che il delitto sia avvenuto in una via centrale con diverse villette su un lato e condomini sull’altro. Perché l’assassino ha colpito la 33enne proprio dove c’era maggiore probabilità di essere visto? Avrebbe potuto uccidere altrove, lontano da occhi indiscreti. Negli ultimi minuti di vita, quando la vittima chiama il 112, non riesce a dire chi l’ha aggredita. Non si può sapere se è perché non lo avesse visto, non lo conoscesse o non avesse più le forze per parlare.

Il killer non ha preso le chiavi di casa della donna né il suo cellulare. Questo, da un lato, esclude la pista della rapina. Sharon non aveva con sé la borsetta. Dunque, perché rapinare una donna senza portafogli o altri oggetti preziosi? E poi perché solo sei coltellate? Non sono le decine di fendenti di chi infierisce, ma neanche poche. Fanno pensare a qualcuno che ce l’avesse con lei e che, forse, l’ha colta di sorpresa.

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L’autopsia

Dall’esame autoptico sul cadavere della 33enne Sharon Verzeni il medico legale nominato dal pm Emanuele Marchisio, oggi cercherà di dare risposte concrete al cruento omicidio: dal tipo di lama usata dall’assassino, ai colpi inferti alle spalle della donna, fino a capire se l’aggressore sia mancino o meno e se la donna abbia cercato di difendersi dall’uomo.

Informazioni importanti che potranno dare le risposte giuste ad un caso che, al momento, risulta essere avvolto nel mistero. L’autopsia verrà svolta oggi, alle 11.30, all’ospedale di Bergamo Papa Giovanni.