E’ morto dissanguato nel salotto di casa sua Manuel Millefanti. Prima di morire la telefonata d’aiuto alla madre: “Mi hanno accoltellato, aiutami”. Fermato l’amico di 33 anni, Luca De Bonis
Molto probabilmente per lui era un amico fidato quel ragazzo di 33 anni tanto da invitarlo a cena a casa. Ma qualcosa è andato storto durante la serata tanto culminare con la morte del proprietario di casa, il 43enne Manuel Millefanti accoltellato al petto da quello che riteneva una persona fidata.
Prima del decesso, in fin di vita, Manuel avrebbe chiamato al telefono la madre con una disperata richiesta d’aiuto: “Mi hanno accoltellato, aiutami”. La donna, che abita in una villetta adiacente a quella del figlio a Oltrona di San Manette, provincia di Como, una volta giunta a casa avrebbe trovato il figlio senza vita sul pavimento del salotto in una pozza di sangue. Dell’uomo che era a cena con lui nessuna traccia, fuggito via dopo aver accoltellato il presunto amico.
Sarebbe morto per mano di un amico Manuel Millefanti, il 43enne ucciso nella notte tra il 21 e il 22 gennaio nella sua villetta in una zona residenziale di Oltrona di San Mamette nel comasco. Dopo il ritrovamento del cadavere da parte della madre della vittima e l’arrivo dei carabinieri sul luogo del delitto, le indagini sono immediatamente partite alla ricerca del killer.
Poco dopo, gli uomini dell’Arma fermano un sospettato: Luca De Bonis, un uomo di 33 anni, amico di Manuel Millefanti che quella sera era a cena con lui. Per i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Cantù e del nucleo investigativo di Como non ci sono dubbi: a commettere il delitto consumato nella villetta di via Guglielmo Marconi a Oltrona San Mamette, è stato lui.
L’uomo è stato portato in caserma. Quando i carabinieri lo hanno trovato, il 33enne vagava a piedi lungo la strada provinciale, non lontano dal luogo dell’omicidio. Inizialmente, in caserma l’uomo ha negato ogni coinvolgimento con la vittima, poi il crollo nel tardo pomeriggio e la confessione di Luca De Bonis che, interrogato dal magistrato di turno e sulla base del materiale raccolto in fase investigativa dal pm, ha ammesso le sue responsabilità. Il magistrato ha così disposto il fermo in carcere per omicidio volontario.
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Dalla ricostruzione effettuata dagli investigatori e dalla confessione rilasciata dall’omicida, la sera tra il 21 e il 22 gennaio scorso, Luca De Bonis ha raccontato di aver trascorso la serata a casa di Manuel Millefanti, invitato da quest’ultimo per cena.
Una cena che doveva essere a base di alcol considerate la varie bottiglie di vino e grappe vuote rinvenute in fase di sopralluogo dai carabinieri successivamente la morte del 43enne sul tavolo del salotto.
L’accoltellamento del 43enne sarebbe giunto al culmine di una violenta lite tra i due uomini, probabilmente dovuta anche all’assunzione massiccia di alcolici. L’ultima foto che ritrae Manuel e l’amico Luca è stata scattata dallo stesso assassino, qualche ora prima del delitto. Nell’immagine si notano i due uomini sorridere e tra loro tante, troppe bottiglie di vino ancora da aprire.