Oggi, giovedì 7 marzo, la testimonianza in aula di Allegra C, l’amante del reo confesso Alessandro Imagnatiello, nel processo per la morte della 29enne Giulia Tramontano. Parla anche la mamma della vittima.
Al centro dell’udienza di oggi, giovedì 7 marzo, nell’aula della Corte d’Assise di Milano è attesa per le 9.30 la testimonianza di Allegra C. l’altra donna di Alessandro Impagnatiello ingannata, come la vittima Giulia Tramontano, dallo stesso uomo.
Le due donne si incontrarono il 27 maggio scorso, poche ore prima che Giulia, incinta al settimo mese di gravidanza, venisse uccisa con 37 coltellate dal fidanzato e padre del suo bimbo Thiago, il 30enne barman Impagnatiello.
Allegra e Giulia, l’incontro
L’immagine ripresa dalle telecamere di videosorveglianza di via Manzoni a Milano dove le due donne, antagoniste, si sono incontrate per un confronto, il primo e l’ultimo, immortala l’abbraccio tra le due davanti all’Armani hotel, luogo dove Alessandro Impagnatiello e l’amante Allegra C. lavoravano.
Quell’incontro avvenuto nel pomeriggio del 27 maggio 2023 tra Giulia Tramontano e Allegra C. è stato voluto dalla vittima 29enne che, resasi conto di essere stata ingannata dall’allora fidanzato Alessandro Impagnatiello, voleva mettere in guardia – e forse – trovare un riscontro nell’amante del compagno, anch’essa ingannata dal 30enne barman.
La scena dell’abbraccio che ha fatto il giro della stampa nazionale e internazionale è finita agli atti dell’inchiesta sull’omicidio di Senago. A uno sguardo più attento si nota la sintonia che si era creata tra le due donne, vittime a loro modo, dello stesso uomo. L’incontro tra Giulia e Allegra durò quasi 30 minuti durante i quali le due parlarono. Da quell’incontro Giulia ne uscirà con la conferma dei suoi sospetti verso la doppia vita del fidanzato Alessandro. Al termine dell’incontro, la 29enne saluta Allegra e ritorna a casa.
L’omicidio
Giulia Tramontano è fuori di sé per quello che ha appena scoperto dall’incontro con l’amante del fidanzato e di ritorno verso la sua abitazione di Senago, la stessa dove il giorno seguente Alessandro ucciderà Giulia, scrive un messaggio al padre di suo figlio. Solo due parole: “Fatti trovare”.
Una volta a casa, la 29enne verrà colpita con almeno 37 coltellate da Alessandro Impagnatiello. Subito dopo il delitto il barman proverà anche a bruciare il cadavere della donna prima nella vasca da bagno di casa e poi nel box auto. Dopo l’orrendo omicidio Alessandro si dirige verso l’abitazione dell’amante Allegra. Vuole incontrarla ma lei, fortunatamente, si rifiuta di aprire il portone di casa. Quel gesto le salverà la vita.
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L’interpretazione di Chiara Tramontano
La sorella della 29enne Giulia, Chiara Tramontano, per ciò che riguarda l’immagine dell’incontro tra la sorella e l’amante di Impagnatiello avanza la sua opinione scrivendo su Facebook, il suo personale punto di vista sull’incontro tra le due donne.
“Quello non è stato un abbraccio, lei (Giulia, ndr) aveva le braccia lungo il corpo, non ha abbracciato la donna che si è intrufolata in casa sua. In questa storia buia non c’è solidarietà”. Secondo la sorella Chiara, Giulia si era solo sfogata con Allegra dopo mesi e mesi di dolore e bugie inflitte da quell’uomo.
“Il dolore è un’esperienza così intima che è difficile condividerla con se stessi, figuriamoci con gli altri”. Proprio questa mattina, Chiara ha scritto un post su Instagram con una sola dichiarazione: “Un’unica condizione: ergastolo a vita”. Oggi in aula, oltre ad Allegra C. prenderanno parola anche gli investigatori della polizia.
Via il paravento in aula
Durante l’udienza in aula Allegra C chiede di togliere il paravento e decide di farsi inquadrare. Nel suo racconto dice: “Quando ho deciso di abortire Alessandro era con me. Mi ha raccontato una bugia anche quella mattina per giustificare il suo ritardo. Mi ha detto che aveva avuto un piccolo incidente in auto. In realtà era a piedi perché l’auto ce l’aveva Giulia. È arrivato molto in ritardo. Poi mi ha detto che la sera lavorava e non poteva stare con me, in realtà doveva tornare da Giulia”.
Poi riferendosi a Giulia, la 23enne ricorda: “Ho saputo che anche Giulia ha poi cominciato ad avere forti sospetti che Alessandro avesse una relazione. Così mi ha chiesto di vederci. Ci siamo dette tutto e abbiamo avuto la conferma ai nostri sospetti. Il giorno prima dell’incontro Giulia mi ha scritto che il padre del suo bambino era Alessandro”. Poi in aula viene proiettato un video. E’ il giorno del compleanno di Allegra e le immagini immortalano lei e Impagnatiello insieme felici tanto che il killer annuncia che a settembre del 2023 sarà fidanzato con Allegra ufficialmente.
Infine, la narrazione della teste va al bambino che, nel gennaio del 2023 aveva scoperto di aspettare da Alessandro. In lacrime prosegue dicendo: “Ho saputo di aspettare un bambino di Alessandro. Avevo cominciato ad avere sospetti di lui e sulla sua storia con Giulia purché quando andavo a casa sua a Senago trovavo ancora cose di Giulia. Alessandro insisteva che il bambino che aspettava Giulia era frutto di un incontro occasionale di lei a Napoli con uno sconosciuto. Poi diceva che lei non stava bene, aveva una gravidanza difficile e che aveva tentato il suicidio quindi si era offerto di aiutarla e l’aveva portata in vacanza”.
“Mia figlia non era felice”. La madre di Giulia
Dopo Allegra C. arriva la deposizione di Loredana Femiano, parte civile nel processo e mamma di Giulia che in aula ha raccontato l’infelicità percepita dalla figlia in quegli ultimi mesi. La donna ha ricordato: “Capivo che mia figlia era infelice. Lui (Alessandro Impagnatiello ndr) venne poi a casa nostra al paese, voleva conoscere tutti, i miei parenti, mia sorella, e mi chiamava ‘Lore’. Mi disse: ‘io voglio un figlio da Giulia’. La serenità però durò poco. Da mamma capivo che c’era qualcosa che non andava”.
La deposizione della donna si conclude poi ricordando una videochiamata in cui la figlia Giulia confessò sia a lei che al marito, padre della vittima: “Ho due notizie una bella e una brutta. La bella è che aspetto un bambino, la brutta è che Alessandro ha una relazione con un’altra donna. Torno a casa il 12 febbraio ma vi chiedo di non chiedermi nulla, voglio solo distrarmi, non sto nemmeno bene fisicamente. Dal 12 al 25 Giulia è rimasta a Sant’Antimo. Poi è risalita e sono ricominciati i problemi”.
In ultimo, in aula viene proiettato il filmato della festa per il nascituro e la signora Femiano conclude dicendo: “A metà marzo del 2023 ci fu una festa per il nascituro. Noi da Sant’Antimo ci collegamento in video mentre in presenza c’era la famiglia Impagnatiello”.