Mimmo, il portinaio giustiziere di Monza: in trent’anni di lavoro 37 ladri fermati. “Nel mio paese facciamo così…”

A Monza c’è Mohamed Salah, conosciuto come “Mimmo l’egiziano”, il portinaio giustiziere che in trent’anni di servizio ha fatto arrestare 37 ladri. Il racconto

Per tutti è “Mimmo l’egiziano”. All’anagrafe è Mohamed Salah, 53 anni. A Monza lavora come portinaio in uno stabile, il più sicuro di tutta la Lombardia se si pensa che in trent’anni di servizio il 53enne ha fatto arrestare oltre 37 ladri. Intervistato dal Corriere, Mimmo ha detto: “È quello che succede nel mio Paese: se vediamo qualcuno che sta facendo un furto, corriamo tutti a dare una mano. Ma non sono un giustiziere”.

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Mimmo, il portinaio giustiziere di Monza: in trent’anni di servizio ha fermato 37 ladri (milano.cityrumors.it)

Lui, se vede un malintenzionato, o anche più di uno, parte senza timore da solo a bloccare il ladro di turno. Mohamed è nato a Liverpool ma risiede a Monza da una vita ormai dove svolge il lavoro di custode di un condominio signorile di via Rovani, a poche decine di metri dal Parco e dalla Villa Reale, uno dei quartieri più ricchi ed esclusivi della città.

Mimmo, il portinaio giustiziere di Monza. 37 ladri fermati in 30 anni di servizio

Mimmo l’egiziano, così conosciuto dai residenti del quartiere dove lavora ormai da trent’anni, di ladri e truffatori ne ha già fermati, e fatti arrestare, oltre 30. Per la precisione, dice l’uomo: “Sono 37, ma ci tengo a dire una cosa: non sono un giustiziere, quando vedo qualcosa di sospetto, la prima cosa che faccio è chiamare le forze dell’ordine; sono sempre in contatto con polizia e carabinieri”.

evitare ladri in casa
Mimmo, il portinaio giustiziere di Monza: in trent’anni di servizio ha fermato 37 ladri (milano.cityrumors.it)

E se ancora riesce a tenere il conto dei ladri che ha bloccato in trent’anni di onorato servizio, sicuramente i furti sventati non riesce più a contarli. Solo qualche giorno fa, come riporta il Corriere della Sera, il portinaio si è casualmente imbattuto in una coppia di ladri che stavano scavalcando la cancellata di uno dei condomìni dell’isolato. Il 53enne ha raccontato l’ultima disavventura, confessando:

“In quel caso, devo ammettere, ma le sono vista brutta. Faccio sempre un giro in zona, alla sera, questo è un quartiere residenziale, ad agosto, e sotto Natale, sono i periodi peggiori. Erano in due, con il volto coperto dalla mascherina. Me li sono trovati davanti a un metro da me, uno con un piede di porco, l’altro con un grosso cacciavite in mano. Mi volevano colpire, avevo la mia torcia in tasca e gliel’ho puntata in faccia, poi è arrivato un loro complice con un’Audi A3 e sono scappati. Questi erano professionisti, ne sono sicuro”.

Da calciatore a portinaio eroe. Il passato di Mohamed

Mimmo l’egiziano di sicuro non è un tipo che si tira indietro. Originario di Alessandria d’Egitto dove ha anche insegnato educazione fisica, il 53enne ha un passato anche come sollevatori di pesi. Da giovane ha anche giocato a calcio a Sesto San Giovanni. Mohamed in merito alla sua più grande passione, il calcio, ha confessato: “Il calcio è il motivo che mi ha portato in Italia. All’epoca parlavo solo la mia lingua. Il mio allenatore, che di lavoro faceva l’amministratore di condomìni, mi ha aveva trovato il posto, qui a Monza”.

Negli anni ’90, ricorda Mimmo, di essere stato il primo straniero del quartiere, “avevo paura di non essere accettato. Poi, dopo due settimane, ho bloccato quattro ladruncoli in ascensore, e mi hanno assunto”. A distanza di anni, adesso Mimmo è diventato una sorta di istituzione a cui fare affidamento nel quartiere. “Se lavori onestamente, anche senza fare l’eroe, vieni apprezzato. Ma mi chiamano anche da altre zone di Monza, per segnalarmi movimenti sospetti, mi dicono che vorrebbero uno come me anche da loro”.

In passato le sue gesti hanno attirato l’attenzione anche di qualche trasmissione televisiva che lo ha intervistato ma lui si dice felice a Monza, diventata a tutti gli effetti la sua seconda casa che lascia solo una volta l’anno per recarsi ad Alessandri d’Egitto in visita dai familiari. “A Monza appena ho un po’ di tempo libero faccio cento metri e sono dentro il Parco, giro in bicicletta con gli amici, mi sento davvero un re”.

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