I fatti sono accaduti a Bresso a maggio 2024 ma i due responsabili sono stati identificati dalla Polizia Locale nelle scorse ore. Cos’è successo
È il 19 maggio 2024 e al Parco Rivolta di Bresso alcuni giovani si danno appuntamento e si sfidano. Ad averne la peggio un 22enne che, poi finito al pronto soccorso con una prognosi di 30 giorni, si è trovato il naso frantumato: a colpirlo così violentemente due coetanei, che se la sono presa con lui a colpi di casco e mazza da baseball. Dopo quasi quattro mesi, la Polizia Locale li ha identificati: come sono andate le cose.
Dopo l’aggressione brutale, i due se la sono data a gambe e per qualche mese devono anche aver pensato di avercela fatta a rimanere anonimi. Pochi giorni fa, però, la notifica di essere indagati con l’ipotesi di reato di lesioni aggravate in concorso: ecco la ricostruzione dei fatti e le indagini che hanno portato a loro due.
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Dopo aver subito quella brutale aggressione, il 22enne la sera stessa del 19 maggio si era recato in pronto soccorso e lì aveva denunciato quanto subito. Immediato quindi l’inizio delle indagini che, dopo aver ascoltato la vittima ed altri eventuali testimoni, si sono subito focalizzate sulle immagini registrate dalle telecamere comunali che, fortunatamente, avevano ripreso buona parte dello scontro ed anche la fuga dei due aggressori del 22enne.
Il primo era vestito completamente di nero ed indossava un casco, mentre un altro lo teneva in mano; il secondo, invece, aveva una mazza da baseball in pugno ed addosso una felpa bianca. Da quelle immagini, gli agenti han potuto identificare alcuni membri della compagnia dei due aggressori e quindi sono riusciti a stringere il cerchio fino a loro due.
La Procura, non appena ha saputo dell’identificazione di alcuni membri della compagnia degli aggressori, ha autorizzato i ghisa a procedere con le perquisizioni a casa del 21enne e del 18enne, durante le quali sono stati trovati gli indumenti indossati quella sera, nonché gli strumenti usati per compiere l’aggressione. Immediato quindi il fermo: al momento, però, non si sa ancora perché si siano scagliati contro il coetaneo con così tanta violenza.