Milano, neonato lasciato sul pianerottolo: cosa c’è scritto nel messaggio del padre

Il neonato lasciato sul pianerottolo dello stabile Aler nel quartiere Giambellino a Milano sta bene. Il messaggio straziante del padre indirizzato all’egiziano Gamal Ghobrial con la richiesta d’aiuto

Al civico 4 di via degli Apuli, quartiere Giambellino a Milano un neonato dorme placido avvolto in una coperta, vestito con una tutina rosa e un cappellino dello stesso colore sulla testa. Lasciato sul pianerottolo al primo piano dello stabile popolare.

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Milano, neonato lasciato sull’uscio di casa. Il messaggio scritto dal padre (ansa) milano.cityrumors.it

L’egiziano 53enne Gamal Ghobrial, apre la porta di casa. Sono passate da poco le 16 quando trova il piccolo sull’uscio di casa. Appare tranquillo e sereno, non piange, sembra essere in buone condizioni, pesa 3,3 chili e ha poco più di qualche settimana di vita. Accanto al bebè c’è un biglietto scritto in arabo.

Il messaggio

Su un foglietto lasciato dal padre biologico del neonato campeggiano quattro righe scritte al computer in lunga araba. Una richiesta d’aiuto alla persona che troverà suo figlio: “Sua madre è morta durante il parto e io non ho la capacità di crescerlo da solo. Io vivo vicino a te. Ti chiedo di prenderti cura di mio figlio, in modo che io possa essere rassicurato su di lui e finché i miei affari non saranno sistemati. Appena”.

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Milano, neonato lasciato sull’uscio di casa. Il messaggio scritto dal padre (ansa) milano.cityrumors.it

Dalle parole lasciate sul foglio non sembra un caso di abbandono di minori, piuttosto una richiesta temporanea di supporto all’uomo. “Finché la mia situazione non migliorerà”.
In pochi secondo nella mente di Gamal arriva la consapevolezza di quello che ha trovato e pochi secondi dopo l’egiziano è già al telefono con la centrale operativa dei carabinieri di via Moscova.

Dopo la chiamata alle forze dell’ordine, sul pianerottolo di casa dell’egiziano arrivano i sanitari di Areu, avvolgono il neonato in una coperta termica e lo trasportano in ambulanza alla clinica De Marchi dove verrà sottoposto a tutti gli esami clinici del caso per assicurarsi che le condizioni di salute del bimbo siano sane.

Le indagini

Allo stesso tempo giunge segnalazione agli assistenti sociali del Comune di Milano, che a loro volta informano il pm di turno del Tribunale dei minorenni. Intanto, scattano le indagini per cercare di risalire ai genitori biologici del neonato. Come prima cosa bisogna accertare se il contenuto del biglietto sia vero, e se, dunque, la mamma del piccolo sia davvero deceduta a seguito del parto.

Da una prima verifica non risultano casi del genere nelle ultime settimane a Milano, ma ovviamente gli accertamenti sono ancora in corso. In secondo luogo, i carabinieri che si stanno occupando del caso cercheranno di identificare l’altro genitore, il padre naturale del bimbo che quasi certamente è colui che ha scritto il biglietto lasciato accanto al corpo del figlio. Sulle 4 righe del messaggio c’è un indizio: “Vivo accanto a te”.

Questo fa ipotizzare all’egiziano che ha trovato il neonato che si tratti di una persona che abita in via degli Apuli o in qualche strada adiacente e che magari in passato l’abbia incrociato insieme ai suoi bambini. Il papà del piccolo, in ogni caso, rischia l’accusa di abbandono di minore, seppur in una situazione del genere può anche essere esclusa solo nel caso in cui il minore venga lasciato ad esempio davanti l’ingresso di un ospedale “in condizioni tali da essere certamente e immediatamente raccolto dalla pubblica o privata assistenza”.

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La telecamera dello stabile

Da analizzare anche la telecamera di videosorveglianza posizionata davanti alla porta che conduce alla scala H dello stabile in via degli Apuli, 4 che potrebbe aver ripreso l’arrivo dell’uomo con il figlio neonato tra le braccia.

Altre telecamere sono installate in altri punti dello stabile popolare, e anche in questo caso i video verranno sottoposti ad analisi accurata da parte degli investigatori per provare a isolare immagini utili alle indagini. Quel che rimane da capire, tra le altre cose, è se il neonato sia stato registrato alla nascita. La legge prevede che l’atto di nascita debba avvenire entro 10 giorni dal parto.

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